“Se ci sono ragionevoli certezze di un reale coinvolgimento nelle indagini, si dovrebbe fare un passo indietro. E’ necessario che il partito prenda provvedimenti”. Così il capogruppo al Senato Paolo Romani (Forza Italia) sulla richiesta di arresto del compagno di partito ed ex governatore del Veneto, Giancarlo Galan, coinvolto nell’inchiesta del Mose di Venezia. Opinione divergente da quella del consigliere politico di Silvio Berlusconi, Giovanni Toti, che – a margine della direzione nazionale del partito a Roma – ribadisce: “Restiamo una formazione politica con un dna garantista per questo aspettiamo di capire se le accuse sono fondate”   di Annalisa Ausilio

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