Ore 5.30. Non c’è ancora luce piena ma è già giorno.

I cassonetti sono, come al solito, strapieni.

Un gattino (forse è un cagnolino) mangia allegramente da una busta che ha trascinato in mezzo alla strada.

Mi avvicino per osservare meglio quando un gabbiano (altro che Jonathan Livingstone: sono cattivissimi) gli si avventa contro, subito spalleggiato da un corvo (o è una cornacchia?). Solo in quel momento il gattino (o il cagnolino) si mostra per quello che è.

Un topo. Un enorme ratto. A Roma volgarmente detto: un sorcio.

La scena – perfetta per un documentario sull’aggressività di alcune specie animali – non si svolge, però, in una bidonville di Cape Town. Ma nel centro di Roma. Molto centro.

Quello della raccolta dell’immondizia nella Capitale è diventato un problema di dimensioni enormi, di cui solo ora si comincia a parlare.

Nell’ultimo mese sono stato per lavoro a Milano, Pisa, Napoli, Catania, Siracusa.

Nessuna città è sporca quanto Roma.

La situazione è al collasso.

Leggo di interventi urgenti, iniziative straordinarie. Ma poco si può fare se i primi a non amare Roma siamo noi romani.

Il cassonetto è strapieno? Lungi da noi ipotizzare di cercarne un altro a un centinaio di metri, magari meno vuoto. Lasciamo allegramente i nostri rifiuti a terra. Nelle vicinanze. Giusto per cibare ratti, gabbiani e corvi.

Mentre mi domando come sia possibile che produciamo tanta immondizia pro capite, il ragazzo del negozio di fronte al mio portone (sventuratamente affacciato sui cassonetti) mi ha aperto gli occhi.

“Sai quante volte passano a ritirare i rifiuti?”.

“Direi troppo poco…”.

“Sbagli. Due volte al giorno”.

“E come è possibile che i cassonetti siano sempre strapieni?”.

“Guardati intorno. Ristoranti e bar. Bar e ristoranti. Sai che vuol dire? Che gettano una quantità di rifiuti – quotidianamente – impossibile da smaltire“.

“Ma, alcune cose, come le latte o altro materiale, non dovrebbero essere ritirate direttamente nel locale?”.

“Dovrebbero. Ma così, oltre a risparmiare sull’immondizia, possono emettere mene scontrini… meno rifiuti, meno clienti. Logico no?”.

Poi mi mostra un esposto.

“Inutile. Inutile davvero. L’occasione fa l’uomo ladro”.

Già. L’occasione fa l’uomo ladro. E l’impunità lo rende un incivile.

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