Fondato nel 1630 da San Giuseppe Calasanzio, il Collegio Nazareno, la scuola più antica di Roma e tra le più antiche d’Europa, ubicata nel centro storico di Roma in un palazzo del XVI secolo, ora rischia di diventare un albergo extralusso, il “Grand Hotel Nazareno”, cancellando la storia e i valori che sono stati tramandati in oltre quattro secoli di storia ai propri alunni e all’intera città. Per salvare l’istituto dalla chiusura, il Comitato Collegio Nazareno, con il sostegno dell’Associazione Ex Alunni, ha lanciato nei giorni scorsi una petizione on line sul sito change.org al grido “Vogliamo che il Nazareno continui a essere luogo di formazione”. Le adesioni sono centinaia e ciò dimostra che l’interesse da parte della collettività è molto vivo, dicono dal Comitato.

E pensare che già nell’istituirla, San Giuseppe Calasanzio, amico di Tommaso Campanella e di Galileo Galilei, incontrò non poche difficoltà, soprattutto economiche. L’idea gli venne quando ebbe la consapevolezza dell’ignoranza e della miseria in cui versavano i ragazzi appartenenti alle famiglie disagiate. San Giuseppe Calasanzio, così, decise di rimanere nella Città Eterna per dedicarsi all’istruzione gratuita dei ragazzi poveri.

Il Collegio, gestito dagli Scolopi, ha ospitato alunni famosi e illustri docenti: comprende tre licei, il Ginnasio-Liceo Classico, il Liceo Scientifico e il Liceo Linguistico, ma attualmente sopravvive una sola classe del Linguistico, che affronterà la maturità quest’anno, poi ci sarà il cambio di destinazione d’uso del collegio.

Sono in centinaia gli indignati decisi a difendere a spada tratta l’istituto e la sua visione pedagogica, rivoluzionaria a quell’epoca, che ha ispirato tutte le successive riforme nel campo dell’istruzione. “Il Collegio Nazareno è un patrimonio inestimabile della città di Roma, sia dal punto di vista artistico che storico. Per questo, invitiamo tutti a firmare la Petizione che consenta di preservare l’immobile, donato nel ‘600 dal Cardinal Tonti a San Giuseppe Calasanzio, da trasformazioni interne ed esteriori che potrebbero comprometterne seriamente l’integrità della struttura e degli arredi”, affinché vengano rispettate la volontà del suo fondatore e la Storia che l’Istituto rappresenta, quale scuola “popolare” più antica d’Europa.

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