Oltre 109 miliardi di euro: questa è la cifra a cui ammonta la spesa sanitaria registrata nel 2013. E’ quanto emerge dal Rapporto 2014 sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei conti, presentato mercoledì a Roma. Anche quest’anno il resoconto si è mantenuto ben al di sotto del dato previsto nel Def di aprile 2013, che aveva stimato la spesa intorno a 111,1 miliardi. Le uscite complessive per assistenza sanitaria si sono infatti attestate a 109,3 miliardi, in lieve flessione rispetto al 2012.

Nel 2013, in particolare, i costi del personale (che includono le aziende sanitarie, ospedaliere, i policlinici universitari e gli Irccs pubblici) nel 2013 hanno toccato quota 35,2 miliardi, in calo dell’1,2% rispetto al 2012. Un dato che conferma l’andamento decrescente registrato già negli ultimi anni. Si riducono anche i costi relativi agli acquisti di beni e servizi, che ammontano a 35,1 miliardi (-1,5% rispetto al 2012), mentre per quanto riguarda gli acquisti di beni, si registra un incremento del 2,5%. Tale crescita è influenzata dalle voci relative ai costi dei prodotti farmaceutici (in aumento del 5,8%) e ai dispositivi medici (in crescita del 2,7%).

I servizi sanitari e non sanitari, che comprendono, tra gli altri, le consulenze, la formazione e i trasporti sanitari, aumentano nel loro complesso di circa l’1% rispetto al 2012. Un risultato trascinato dalla crescita dell’1,6% dei servizi sanitari e da una forte flessione di quelli non sanitari (-7,7%). Nei servizi non sanitari appaltati, che comprendono anche la lavanderia, la pulizia, la mensa e il riscaldamento la flessione è del 2,4 per cento. Riduzione anche per le spese per manutenzioni e riparazioni (-0,1%), per il godimento beni di terzi (-1,7%), per gli accantonamenti (-26,1%) e per interessi passivi e oneri finanziari (-3,4%). In flessione anche nel 2013 la farmaceutica convenzionata. Nell’esercizio la spesa raggiunge gli 8,6 miliardi, con una diminuzione del 3,4% (si era ridotta di poco meno del 10% nel 2012). Dal lato delle entrate, la riduzione rispetto al 2012 è dello 0,9% e si estende con intensità diverse pressoché a tutte le voci. Il finanziamento presenta una flessione dello 0,6 per cento.

Ma i magistrati contabili oltre i numeri segnalano a Regioni e Governo impegnate nel Patto per la Salute alcuni punti su cui intervenire: ticket e costi standard su tutti. In particolare dul tema ticket, all’attenzione del Patto per la Salute, la Corte evidenzia la necessità di un sistema che preveda “una maggiore tutela delle fasce di popolazione caratterizzate da un reddito modesto in relazione alla numerosità dei componenti del nucleo familiare”. Inoltre, i giudici segnalano come per gli esenti per patologia “si è suggerito di fissare un tetto massimo annuo di spesa al raggiungimento del quale le prestazioni sarebbero fornite gratuitamente”.  In generale, è la conclusione, “la spesa è stata di circa 2 miliardi inferiore alle attese, confermando la sua stabilizzazione al 7%” del Pil, nonostante si riduca, la Corte evidenzia come “non in tutte le Regioni i risultati economici mantengono il trend positivo degli scorsi anni, si segnalano ancora insufficienze“.

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