Il processo contro Antonello Antinoro è da rifare. Così ha deciso la Corte di Cassazione, che oggi ha annullato con rinvio la condanna a sei anni di carcere, inflitta in appello all’eurodeputato siciliano, esponente dei Popolari d’Italia Domani, il piccolo partito creato da Saverio Romano e Totò Cuffaro dopo lo scisma dell’Udc.

Antinoro era finito indagato in un’inchiesta della procura di Palermo per voto di scambio politico mafioso nel 2009: l’ex assessore e deputato regionale siciliano era accusato di aver acquistato un pacchetto di circa sessanta voti al prezzo di 50 euro ciascuno dalla famiglia mafiosa dell’Arenella. Il denaro sarebbe poi stato utilizzato dagli uomini della cosca per pagare l’avvocato del boss Salvatore Genova, considerato il reggente del clan di Resuttana.

“Alla foto 30 riconosco il dottor Antinoro. Preciso che la conoscenza è dovuta chiaramente al fatto che è uomo pubblico e non lo conosco direttamente. So però che la famiglia Genova lo ha sempre appoggiato e che durante le elezioni fece avere tremila euro come acconto per la famiglia di Resuttana e doveva dare successivamente un altro saldo di sei-settemila euro e che questi soldi dovevano essere giustificati come soldi di attacchinaggio e spese di campagna elettorale” era il racconto fornito dal collaboratore di giustizia Manuel Pasta, uno dei principali accusatori di Antinoro. I fatti si riferivano alle elezioni regionali del 2008, quando Antinoro era stato eletto all’Assemblea regionale siciliana con più di ventottomila voti. Il diretto interessato si era difeso dicendo di aver pagato soltanto un servizio per l’affissione dei suoi manifesti elettorali, senza conoscere la vera identità dei suoi interlocutori.

Il 16 dicembre del 2011, in primo grado era arrivata la condanna a due anni e sei mesi di detenzione, dato che il tribunale lo aveva riconosciuto colpevole soltanto di voto di scambio, facendo cadere l’accusa di aver favorito Cosa Nostra. Aggravante che invece viene nuovamente inclusa nel capo d’imputazione della condanna di secondo grado, quando il 5 luglio del 2013 la corte d’appello palermitana condanna Antinoro a sei anni di carcere. Sentenza nulla, secondo la Suprema Corte, che adesso ha ordinato un nuovo processo per l’europarlamentare uscente.

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