L’esplosione di una bomba ha provocato – secondo i testimoni – almeno trenta morti in Nigeria. Il fatto è avvenuto domenica primo giugno (intorno alle 18 e 45 ora locale) vicino a una scuola elementare e a una serie di birrerie a Mubi, nel nordest del paese. Un testimone, David Dauda, riferisce di avere visto almeno trenta corpi senza vita. “Lo scoppio è avvenuto mentre le persone stavano andando via da un campo di calcio dopo una partita. Molti si erano radunati per assistere alla gara e pochi minuti dopo che la pattuglia di soldati aveva lasciato il posto abbiamo sentito un’esplosione”, racconta l’uomo.

L’attentato è avvenuto in un orario in cui molte persone stavano tornando a casa prima che scattasse il coprifuoco delle 19. Mubi si trova infatti nello Stato di Adamawa, uno dei tre Stati nigeriani in cui il presidente Goodluck Jonathan ha imposto lo stato d’emergenza per combattere le violenze della setta radicale islamica Boko Haram, che è anche la principale indiziata per questo attentato. Si tratta del gruppo responsabile del rapimento di oltre 300 studentesse da una scuola di Chibok lo scorso 15 aprile. Di queste, 57 sono riuscite a scappare, mentre si stima che siano 272 le liceali ancora in mano ai sequestratori. Negli attacchi di Boko Haram in Nigeria solo quest’anno sono morti almeno 2mila civili.

Ma un altro attacco ha colpito la Nigeria. Sempre domenica sera e sempre nello Stato di Adamawa, sospetti membri di Boko Haram hanno aperto il fuoco sulle persone indiscriminatamente intorno alla città di Madagali. Lo riferiscono alcuni testimoni, ma al momento non è chiaro quale sia il bilancio delle vittime.

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