Soldi pubblici per giornali di trotto. Un milione per la precisione e anche ottenuti senza avere i requisiti. Per questo i finanzieri del Nucleo speciale per la radiodiffusione e l’editoria, guidato Paolo Occhipinti, hanno sequestrato immobili e conti correnti: per garantire il recupero di contributi statali illegalmente percepiti da due imprese editrici lombarde, specializzate appunto nella pubblicazione di testate giornalistiche nel settore dell’ippica.

Le Fiamme Gialle, su ordine del gip di Milano, hanno eseguito il decreto di sequestro nelle provincie di Milano, Bergamo e Vicenza. L’indagine, coordinata dal pm Riccardo Targetti, ha permesso di stabilire che le due società avevano aggirato la normativa sull’editoria che vieta ad uno stesso soggetto di chiedere erogazioni pubbliche per più di una testata. Una delle due imprese, che non aveva i requisiti per accedere ai contributi, ha usato il titolo di un’altra testata giornalistica che non era più pubblicata.

Così il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri ha erogato i contributi pubblici. Tre le persone accusate di falso ideologico e truffa aggravata, contestata la legge 231 per responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.

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