Avevano chiesto di eliminare il vitalizio da seimila euro percepito ogni mese da Salvatore Cuffaro, ma l’Assemblea Siciliana ha risposto picche. È per questo che i quattordici parlamentari del Movimento Cinque Stelle lanciano il guanto di sfida a Giovanni Ardizzone, presidente dell’Ars che in aula aveva attaccato duramente Giancarlo Cancelleri. Il deputato dei Cinque Stelle aveva chiesto all’Assemblea di tagliare i vitalizi per gli ex deputati condannati per mafia, come già avviene per quelli giudicati colpevoli di reati contro la pubblica amministrazione. Da Ardizzone però era arrivato lo stop. “Mi svesto dalle vesti istituzionali e le ricordo che questa è materia penale, l’Ars non ha competenza. Anche se lei non ha studiato giurisprudenza, dovrebbe saperlo: se non sbaglio il vostro gruppo parlamentare ha molti consulenti. Avete fatto diventare il caso Cuffaro un caso nazionale, siete andati nelle televisioni nazionali a parlare male delle istituzioni che voi stessi rappresentate” era stato il pesante j’accuse del presidente dell’Ars, esponente dell’Udc, l’ex partito di Cuffaro, oggi in carcere per favoreggiamento a Cosa Nostra.

La proposta di Cancelleri era poi finita nel cestino poco dopo, quando con 33 voti l’Assemblea bocciava l’emendamento suggerito dai Cinque Stelle: a salvare di fatto il vitalizio di Cuffaro sono stati alcuni parlamentari del Pd (tranne Fabrizio Ferrandelli che aveva sottoscritto la proposta di Cancelleri), del Partito dei Siciliani, del Megafono e di Articolo 4, il gruppo parlamentare creato per sostenere il governo Crocetta da Lino Leanza, già vicepresidente di Cuffaro ed ex braccio destro di Raffaele Lombardo. È su Ardizzone, però, che si concentrano le critiche dei parlamentari del Movimento Cinque Stelle. “Il presidente dell’Ars ha usato questo parlamento per regolare un conto aperto con il Movimento 5 Stelle e Giancarlo Cancelleri, che era andato in tv a parlare dello scandalo del vitalizio all’ex presidente Cuffaro” ha spiegato il capogruppo Francesco Cappello, chiarendo che al momento “non esiste una mozione di sfiducia al presidente dell’Ars, ma stiamo studiando i metodi per portare questa questione in aula. Non ci fermeremo qui. Lavoreremo per dare seguito alla richiesta di dimissioni che stiamo facendo oggi ad Ardizzone”.

E mentre a Palazzo dei Normanni infuriava la polemica tra Ardizzone e i Cinque Stelle, la Corte dei Conti annunciava di avere chiuso le indagini sulle spese pazze dei gruppi parlamentari siciliani: i magistrati contabili contestano spese irregolari per un milione e mezzo di euro a Grande Sud, Pd, Udc, Pds Democratici e Riformisti, e Pdl. Nessuna irregolarità invece nei conti di Articolo 4, Megafono, gruppo misto, Lista Musumeci e Movimento Cinque Stelle. “Si chiude per noi il problema con la Corte dei Conti: abbiamo speso tutto solo per fini istituzionali. Non ci prenderanno mai con le mani nella marmellata, ora mi aspetto che la stampa dia lo stesso risalto a questa notizia, almeno quanto ne ha dato alla notizia che noi, secondo notizie false, fossimo indagati dalla Corte dei Conti” ha dichiarato Cancelleri a margine della conferenza stampa convocata per chiedere le dimissioni di Ardizzone. Che dal suo profilo ha prontamente replicato: “Alla prima occasione regalerò ai deputati grillini una copia del libro Il grillo Parlante, edito nel 1983 da un autore contemporaneo come Roberto Gervaso, sottolineandogli l’aforisma: la morale ci dice quello che dobbiamo fare. Il moralismo quello che gli altri facessero”.

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