La galassia dei comuni danneggiati dal terremoto e dall’alluvione dello scorso inverno, dove il voto sarà un test sulla ricostruzione e sulla gestione dell’emergenza. Capoluoghi come Modena e Reggio Emilia, storiche roccaforti rosse che, dopo primarie al veleno, oggi temono “l’effetto Parma” e l’insidia dei 5 stelle. E poi la Romagna, con Riccione reduce da una campagna elettorale tutta incentrata sullo scontro tra i favorevoli e i contrari al Trc, da molti già ribattezzato il Tav della Riviera, e Forlì, dove il sindaco uscente, il renziano Roberto Balzani, ha rinunciato alla corsa in polemica con il presidente della Regione, Vasco Errani. In totale 255 città dell’Emilia Romagna. Grandi e piccoli centri, più di 7 su 10, che domenica 25 maggio, oltre a essere chiamati per eleggere il nuovo Parlamento europeo, dovranno anche scegliere sindaco e componenti del consiglio comunale. I seggi saranno aperti nella sola giornata di domenica, dalle ore 7 alle ore 23: per le comunali lo spoglio si svolgerà a partire dalle ore 14 di lunedì 26 maggio.

COMUNI TERREMOTATI – A due anni dal sisma del 20 e del 29 maggio 2012, che ha ucciso 27 persone e ridotto in macerie case, fabbriche e chiese, sono tanti i comuni della bassa Modenese e del Ferrarese che il 25 maggio dovranno decidere le nuove amministrazioni comunali. Ed è chiaro a tutti che sul voto inciderà il giudizio su questi due anni di post-sisma. Una vera e propria incognita, in realtà. Perché se è vero che dal 2012 a oggi molto è stato fatto e i sindaci sono tra coloro che per primi si sono rimboccati le maniche per rimettere in piedi la propria città, tra gli abitanti c’è ancora parecchio malcontento. Non sono pochi coloro che denunciano eccessiva lentezza nella ricostruzione, dovuta in particolare a una burocrazia farraginosa e inutile. Tra i più importanti comuni terremotati al voto c’è Mirandola: 25 mila abitanti, di cui oggi 2500 (il 10% della popolazione) fuori dalle proprie case. Ma alle urne andranno anche i cittadini di Cavezzo, San Felice sul Panaro, Medolla, Concordia sulla Secchia, Nonantola, San prospero, Bomporto (uno dei comuni più colpiti dall’alluvione dello scorso inverno), Bondeno (in provincia di Ferrara), Crevalcore (in provincia di Bologna).

CAOPOLUOGHI EMILIANI – Sono città decisive per valutare la tenuta del Pd in Emilia, soprattutto alla luce dell’avanzata del Movimento 5 stelle. A Modena il grande favorito è Giancarlo Muzzarelli, assessore regionale nella giunta Errani, considerato espressione dell’establishment Pd. La sua corsa a sindaco non è iniziata nel migliore di modi. Le primarie, dove Muzzarelli ha sconfitto la rivale renziana Francesca Maletti, sono state travolte dalle polemiche con esposti e accuse di brogli. Ma resta da vedere se la vicenda avrà ripercussioni sul voto. Domenica 25 maggio l’assessore dovrà comunque vedersela a destra con Carlo Giovanardi, ex sottosegretario del governo Berlusconi oggi in quota Ncd, e con Stefano Bellei della Lega Nord. Anche se la preoccupazione maggiore è rappresentata dal Movimento di Grillo: sotto la Ghirlandina i militanti a 5 stelle hanno scelto Marco Bortolotti, 45 anni, e nessuna tessera di partito. Sarà lui a cercare di aprire una breccia nell’elettorato modenese, da sempre a maggioranza Pd.

Pochi chilometri più in là, a Reggio Emilia, si deciderà invece il dopo-Delrio. I pronostici paiono indicare un futuro politico in linea con l’amministrazione precedente. Il centrosinistra infatti ha candidato Luca Vecchi, delfino dell’ex sindaco e oggi sottosegretario Graziano Delrio, ex-capogruppo del Pd in consiglio comunale e segretario locale del partito. Ma, nonostante le previsioni, la partita è ancora da decidere. E lo dimostra la recente sfida delle piazze tra Movimento 5 stelle (che per la corsa al municipio ha scelto l’architetto Norberto Vaccari) e Pd, finita praticamente in parità. Anche Ferrara nei prossimi giorni avrà un nuovo sindaco. Qui, dopo l’espulsione del consigliere a 5 stelle Valentino Tavolazzi (che correrà con una propria lista) il Movimento 5 stelle non gode di ottima salute, ed è arrivato a ridosso dalle elezioni affaticato da spaccature e conflitti interni. Per questo il candidato Pd e sindaco uscente, Tiziano Tagliani, pare avere la strada spianata per il secondo mandato.

ROMAGNA – Non solo l’Emilia. Domenica 25 maggio anche parecchi romagnoli andranno ai seggi per decidere sindaci e consiglieri comunali. I capoluoghi al voto sono Cesena e Forlì. In quest’ultimo, il Pd ha scelto Stefano Drei per la corsa a sindaco, ma non senza difficoltà. A dicembre, infatti, la decisione di rinunciare al secondo mandato annunciata da Roberto Balzani, il sindaco uscente, aveva gettato il partito nel caos. “Non voglio che schegge degenerate fuori controllo dell’entourage di Vasco Errani mi pugnalino alla schiena durante la campagna elettorale” aveva spiegato Balzani in un comunicato. Si vota anche a Predappio, la città in provincia di Forlì meta dei pellegrinaggi dei nostalgici del Duce, dove il sindaco di centrosinistra, Giorgio Frassineti, si ripresenta per il bis. A Riccione, invece, il primo cittadino uscente Massimo Pironi è stato sconfitto alle primarie dal segretario del Pd locale, Fabio Ubaldi. E’ lui che domenica dovrà provare ad avere la meglio su Renata Tosi, sostenuta da Udc, Scelta civica e Forza Italia, su Franca Mulazzani, del Ncd, ma soprattutto su Vincenzo Cicchetti, l’informatico di 58 anni messo in campo dal Movimento 5 stelle. Qui la campagna elettorale si è giocata in gran parte intorno alla realizzazione del Trc (il treno regionale costiero), grande opera che dovrebbe collegare Rimini a Riccione, al costo di circa 100 milioni di euro. I lavori della Tav romagnola, così la definiscono i detrattori, hanno già suscitato proteste di comitati e gruppi di cittadini. Resta quindi da capire se quest’ostilità toglierà voti alla lista di centrosinistra, a favore delle forze contrarie alla metropolitana costiera. Prima tra tutte il Movimento 5 stelle.

IL CASO SASSUOLO – E’ il centro del distretto ceramico, motore economico dell’Emilia e settore d’eccellenza d’Italia. Per questo qui si gioca una partita importante per il centrosinistra, che dopo 5 anni di amministrazione di destra, vuole tentare di riprendere in mano la città. Non a caso, nel suo tour elettorale in regione, Matteo Renzi ha voluto riservare una tappa proprio a Sassuolo (nonostante non sia capoluogo), per sostenere la corsa di Claudio Pistoni, il candidato Pd. I suo principale avversario è Luca Caselli, sindaco uscente in cerca di riconferma, sostenuto da Forza Italia , Fratelli d’Italia e Lega Nord.

Il CASO CORREGGIO – Tra i 36 comuni reggiani al voto c’è anche Correggio. Qui la candidata del Pd, l’assessore provinciale alla scuola Ilenia Malavasi, è stata scelta senza primarie, per mancanza di nomi. E nonostante si tratti di un terreno tradizionalmente rosso, la sfida per il Pd non sarà comunque facile. Soprattutto perché nell’autunno del 2013, il precedente sindaco di centrosinistra, Marzio Iotti, è stato costretto a dimettersi in seguito al crac En.cor, società energetica fallita con 30 milioni di debito (gran parte garantiti dal Comune. E c’è da scommettere che la vicenda avrà ripercussioni anche sulle amministrative.

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