Europee 2014, i candidati italiani sono “poco trasparenti”. È il bilancio finale della campagna sulle candidature al Parlamento di Strasburgo “Riparte il futuro”, promossa dalle associazioni Libera e gruppo Abele in collaborazione con Avviso pubblico, Mafia nein danke (in Germania), Libera France e Anticor (in Francia). La fotografia finale, scattata a meno di una settimana dal voto, è impietosa: dei 282 candidati europei che hanno sottoscritto gli impegni di trasparenza previsti dall’iniziativa (nata nel nostro Paese), solo 83 sono italiani, il 29,4% del totale. 

Il maggior numero di adesioni proviene da L’altra Europa con Tsipras, seguito da Pd, M5S e Green Italia. Mentre chiudono la classifica Forza Italia, Lega nord e Fratelli d’Italia.

La campagna “Riparte il futuro”, la mobilitazione digitale più grande d’Italia sui temi della corruzione, forte di 500mila firme dei cittadini, chiedeva ai candidati al Parlamento europeo di impegnarsi su pochi e concreti compiti: per gli italiani, quello di rendere pubblici il proprio curriculum vitae, la condizione patrimoniale e reddituale, una dichiarazione sulla loro storia giudiziaria e i potenziali conflitti d’interesse. Per tutti, italiani e stranieri, l’impegno alla costituzione, se eletti, di un intergruppo contro la corruzione e le mafie che, attraverso concreti interventi normativi, rilanci il contrasto al crimine organizzato e all’illegalità. Tra le quasi 300 adesioni europee si contano quelle del presidente del parlamento europeo Martin Schulz, del greco Alexis Tsipras e dell’eurodeputata spagnola (gruppo socialista) Elena Valenciano.

In Italia hanno aderito, tra gli altri, Pina Picierno e Mercedes Bresso del Pd, Giorgia Meloni per Fratelli d’Italia, Francesca Rescigno (Forza Italia), Roberto della Seta (Green Italia – Verdi) e Giuliana Sgrena (Lista Tsipras). Al primo posto della classifica nazionale per numero di adesioni figura L’altra Europa per Tsipras, con 22 candidati, pari al 26,5% del totale delle adesioni dall’Italia, seguita dal Partito democratico con 13 adesioni (15,6%). In terza posizione, in parità, Movimento 5 Stelle e Green Italia – Verdi Europei con 11 candidati (13,2%). Seguono l’Idv, 9 adesioni (10,8%), Scelta Europea, 7 adesioni (8,4%) e il Nuovo Centrodestra-Udc 4 adesioni (4,81%). Agli ultimi tre posti Forza Italia, con 3 candidati (3,6%), Lega Nord con due nomi (2,4% del totale) e Fratelli d’Italia, con l’1,2% e una sola adesione alla campagna sulla trasparenza e la lotta alla corruzione.

“Mentre in Europa i candidati firmano e ci mettono la faccia, in Italia i candidati che hanno accettato di aderire alla campagna di “Riparte il futuro”, sostenuta da oltre 500.000 cittadini, sono ancora troppo pochi. Di fronte al ripetersi di scandali come quelli dell’Expo 2015 – spiega Enrico Fontana, coordinatore nazionale di Libera – servono cambiamenti concreti e verificabili. E la risposta deve arrivare dalla politica. Con leggi più efficaci e candidature trasparenti”.

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