Il rapporto con Bersani è molto strano. Io credo sia una persona vera. Lo stimo come persona. Ma non ci ho mai legato, son sincero. Non credo che lui abbia questa opinione di me, ma c’è un grande rispetto”. Lo afferma Matteo Renzi, intervistato da Enrico Mentana nella trasmissione “Bersaglio mobile”, su La7. “L’ho sentito una ventina di giorni fa. Sono rimasto colpito negli affetti quando ha avuto il malore a gennaio” – rivela il premier – “Gli riconosco passione e valori civili che mi fanno apprezzare chi non la pensa come me. Abbiamo una visione diversa: lui chiamava il Pd ‘ditta’, io preferisco chiamarlo ‘comunità’. Questo è il bello dello scontro democratico. Io non mollo neanche di un centimetro, però ammiro e apprezzo le persone che non la pensano come me. E cerco anche di imparare”. E sottolinea: “Io non credo di essere la causa del cambiamento della sinistra. Semmai è il mondo che è cambiato fuori dalla sinistra. Bisogna avere il coraggio di dire che i sindacati sono importanti quando c’è da chiudere l’accordo con la Electrolux, ma la linea politica non la dà il funzionario del sindacato. Io non ho paura di dire che il mio partito non è la Cgil. Il mio partito è il Pd” di Gisella Ruccia

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