“Il 25 maggio bisogna votare per Renzi e per Schulz”. Con un editoriale di Eugenio Scalfari, la “Pravda” di regime impone il suo “diktat” ai lettori del giornale di De Benedetti, raggiungendo il suo apice di servilismo. Non era mai successo prima che un quotidiano italiano non legato a un partito arrivasse a tanto.

La logica del ragionamento del fondatore di Repubblica è questa: “Anche se ho criticato fino ad oggi tutte le scelte che ha preso e le riforme che vuole fare, anche se non era opportuna la cacciata di Letta, alle europee dovete votare il simpatico Matteo in modo tale che possa vincere il tedesco buono, Martin Schulz, che come prossimo presidente della Commissione europea ci riuscirà a garantire un meraviglioso futuro con il sogno degli Stati Uniti d’Europa’. Del resto, Renzi sta continuando alla perfezione l’operazione di macelleria sociale iniziata da Monti, da sempre appoggiata e sostenuta dalla propaganda di Repubblica. Ci vorranno è vero un paio d’anni per completate l’ opera di distruzione del paese ma siamo per Scalfari sulla buona strada.

Per il fondatore di Repubblica, il grande Schulz alla guida della Commissione “sarebbe il primo tedesco al governo dell’Europa ed è il più dichiaratamente europeista ed interventista, politicamente ed economicamente, dei tedeschi. Questo è dunque il significato del 25 maggio”. Tralasciando il fatto che Scalfari ignora come un tedesco, Walter Hallestein, sia stato già alla guida della prima Commissione europea, in due mandati dal 1958 al 1967, gli Stati Uniti d’Europa sono un discorso superato nella realtà del dibattito, a parte per gli appassionati vintage dei film di fantascienza. 

Il fondatore della “Pravda” si dimostra del resto consapevole del fatto che, nel prossimo Parlamento europeo, i socialisti europei di Schulz agiranno come in Italia, Grecia, Austria e Germania e formeranno un’alleanza con i popolari europei di Juncker (Merkel) di fronte all’avanzata dei partiti euro-scettici. In questo modo, Scalfari sta ammettendo in modo esplicito come il voto del 25 maggio a Renzi, Alfano o Berlusconi (i deputati di Forza Italia saranno decisivi per il PPE) non farà alcuna differenza.

Quello che ci preme sottolineare è la parte finale del ragionamento di Scalfari, secondo il quale, per far si che la legislatura continui come se nulla fosse, basterà un lieve vantaggio di Renzi sul Movimento cinque stelle. “Il Pd dovrà essere un perno centrale tra una destra moderata ed europeista e la sinistra di Vendola ma anche, con gli opportuni distinguo, dei Zagrebelsky e dei Rodotà”. Resta però il problema della presidenza della Repubblica e Scalfari scrive: “Si porrà anche, ad un certo punto, il problema del Quirinale già preannunciato da Giorgio Napolitano. Ci sono vari possibili e validi candidati anche se sarà difficile che sappiano emulare il Presidente uscente. Personalmente ho un’idea chiara in proposito ma dirla ora significherebbe soltanto bruciarla”. A quanto pare Repubblica, il principale organo di propaganda e apologia del regime, sa già tutto. Ma una cosa sembra ancora sfuggirgli: se il Movimento cinque stelle dovesse superare il Pd di Renzi alle prossime elezioni europee, crollerà tutto il sistema su cui, dal 2011, si è costituito il colpo di stato permanente in cui viviamo.

Paolo Becchi e Alessandro Bianchi

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