In Regione Lazio crisi economica e sacrifici non sembrano essere contemplati, almeno per alcune categorie di lavoratori. Con una delibera di fine aprile la giunta regionale ha riconosciuto un’indennità aggiuntiva di circa mille euro al mese a testa a 100 dipendenti delle strutture che fanno capo al segretariato generale. Questo è, secondo quanto sostengono sindacati e Movimento 5 Stelle, l’importo variabile in relazione all’inquadramento professionale del singolo dipendente: complessivamente è di oltre un milione di euro in più all’anno l’aumento di spesa per le casse regionali. Una vicenda che ha spinto i consiglieri regionali 5 Stelle a presentare un esposto alla Corte dei Conti perché, oltre a sembrare inopportuna, la somma potrebbe anche essere illegittima perché i dipendenti sono stati equiparati a quelli destinatari dell’indennità prevista per le segreterie degli organi politici anche se il segretariato generale dovrebbe svolgere funzioni amministrative. “Non ci sarà alcun aumento nelle retribuzioni dei dipendenti del segretariato generale – precisano dalla Regione Lazio – infatti in seguito alla revisione del sistema delle attribuzioni sono state eliminate per il segretariato generale le alte professionalità e le posizioni organizzative con le relative retribuzioni accessorie. Quindi al fine di evitare una disparità di trattamento tra i dipendenti del segretariato generale e delle Direzioni, è stato individuato un trattamento accessorio analogo a quello dei colleghi, suddiviso in fasce di indennità. In questo modo il 95% dei dipendenti mantiene invariata la propria retribuzione, alcuni singoli guadagneranno qualche decina di euro in più e altri in meno, mantenendo così un principio di compensazione. Di conseguenza a fronte di una più corretta armonizzazione delle retribuzioni non vi sarà alcun costo aggiuntivo per la pubblica amministrazione”.

“Quanto fatto dalla giunta regionale con questa delibera – denuncia Gianluca Perilli, consigliere regionale 5 Stelle – è sconcertante e provocatorio per i cittadini. Mentre Marino taglia le buste paga di vigili, insegnanti e dipendenti del Comune di Roma, che hanno ottenuto il posto attraverso un concorso pubblico, con un atto solo Zingaretti regala oltre mille euro al mese ai 100 dipendenti del Segretariato generale, per lo più suoi fiduciari, riconoscendogli l’indennità di segreteria politica in violazione di ogni norma e procedura”.

“Se il segretariato generale – spiega Roberta Bernardeschi, segretaria regionale della Direr, sindacato dei dirigenti regionali – è una struttura di diretta collaborazione politica sostanzialmente la Regione ammette di avere degli organismi doppione visto che il segretariato generale si andrebbe ad aggiungere all’ufficio di gabinetto e alle segreterie politiche. Abbiamo così oltre 250 dipendenti complessivi che svolgono tutti funzioni politiche. Ma il segretario generale in questi mesi ha selezionato, anche spesso in forma arbitraria, decine e decine di dirigenti regionali, svolgendo quindi una funzione amministrativa. Anche se sia lui sia gli stessi dirigenti da lui selezionati sono stati scelti sostanzialmente in forma fiduciaria senza un bando. Delle due l’una: o il segretariato generale svolge funzione amministrativa e allora gli aumenti sono illegittimi o svolge funzioni politiche e allora è un doppione e, oltre ad essere quindi una struttura inutile, non potrebbe, come invece succede da mesi ormai, selezionare dirigenti”.

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