Stamattina avrei dovuto tenere una lezione di Biochimica nel Corso di Laurea per Dietisti; avevo però una riunione del Collegio dei Direttori di Dipartimento e nessun collega poteva sostituirmi, così ho scambiato la lezione con un altro docente: se le altre riunioni accademiche (la successiva è oggi pomeriggio e la cadenza cresce costantemente) me lo permetteranno la recupererò dopodomani. Poiché da un docente universitario ci si aspetta che faccia lezione agli studenti, e ricerca scientifica, mi imbarazza spostare le lezioni e trascurare i miei studenti: come è possibile che non siano loro la mia prima priorità professionale?

C’erano due argomenti importanti all’Ordine del Giorno della riunione di questa mattina: venivano infatti presentati adempimenti previsti dalla normativa della sicurezza sul lavoro; ed adempimenti relativi alla valutazione delle attività dell’Ateneo (risparmio ai lettori i dettagli). Uno dei guai di questo paese è il velleitarismo normativo: si fanno norme giustissime, fondamentali per la vita civile del paese, ma non si stanziano i fondi necessari ad adempiere agli obblighi richiesti, anche mediante assunzioni di personale, e se ne accolla l’adempimento a lavoratori che avrebbero altri compiti. Io sono pienamente favorevole all’adozione di tutte le norme relative alla sicurezza dei luoghi di lavoro, che nell’università sono studi, laboratori, uffici, aule, etc. Ma personalmente sono un professore di Biochimica e di normativa capisco poco, di requisiti di sicurezza ancor meno. Ciononostante, in qualità di Direttore di un Dipartimento (di Scienze Biochimiche) la responsabilità sugli adempimenti per la sicurezza dei luoghi di lavoro è mia; ed infatti riceverò un corso di formazione, con tanto di esame conclusivo. Posso essere negligente sulle normative (penali) sulla sicurezza? Ovviamente no: queste sono un diritto dei lavoratori che operano nella struttura che io dirigo e dei suoi utenti (gli studenti), oltre che un obbligo del Direttore di Dipartimento. Pertanto, cari studenti, abbiate pazienza: mi occuperò delle lezioni se e quando ne avrò il tempo.

Almeno la valutazione dell’Ateneo avrà una priorità più bassa della lezione agli studenti? Ovvero, una volta adempiuti i miei obblighi per la sicurezza della struttura, potrò fare lezione? No, purtroppo no: le valutazioni sono richieste dal Ministero dell’Università per il tramite dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del’Università e della Ricerca (ANVUR) e sono necessarie per l’accreditamento dei corsi di Laurea; una di esse, chiamata VQR, concorre inoltre a determinare il Fondo di Finanziamento Ordinario dell’Ateneo, cioè i soldi necessari al mantenimento dei corsi. Se io dessi priorità alle lezioni agli studenti sulle valutazioni ministeriali, alla lunga finirei per causare la chiusura dei corsi di Laurea.

Peraltro il tempo richiesto dagli adempimenti richiesti per la valutazione è imprevedibile e non programmabile: è stato recentemente annunciato che la prossima VQR riguarderà il periodo 2011-2014 e ormai a breve distanza dalla chiusura del periodo di valutazione non si sa ancora quali e quanti prodotti della ricerca 2011-2014 ci saranno richiesti. Di fatto nella prospettiva del Ministero dell’Università e della sua Agenzia di Valutazione gli studenti costituiscono una variabile irrilevante del sistema universitario italiano e probabilmente un fastidio, che i docenti devono sbrigare nei ritagli di tempo. 

Per i motivi sopra espressi, ha ricevuto molte adesioni la proposta, formulata da due docenti del Corso di Laurea in Filosofia dell’Università Roma Tre di rifiutare la collaborazione con le richieste dell’ANVUR in materia di accreditamento dei Corsi di Laurea. Chissà come andrà a finire?

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