Tra pochi giorni verranno messi nella tasche di molti italiani 80 euro per far ripartire l’economia, ma probabilmente verranno usati anche per la salute. I cittadini che hanno una patologia cronica come il diabete, ad esempio, pur vivendo nello stesso paese (Garibaldi non è mai in pace!) sono considerati diversi da regione a regione per quanto riguarda l’utilizzo di lancette pungidito e di strisce reattive per misurare la glicemia. Capisco il differente utilizzo e la differente utilità di misurare la glicemia a seconda dell’evoluzione soggettiva della malattia, ma avere una palese diseguaglianza a condizioni sovrapponibile di diabete è profondamente ingiusta. Non si tratta di regioni virtuose o meno. Si tratta di cittadini italiani con pari condizioni cliniche.

In Sicilia ad esempio, come mi segnala un appassionato lettore, la forniture delle strisce reattive per la misurazione domiciliare della glicemia è di massimo 50 al mese contro le 120-150 di altre regioni italiane. Ma se le linee guida nazionali prevedono tassativamente che nel caso di insulinodipendenza (da un minimo di 2 a 4 punture die) il numero minimo di monitoraggi giornalieri è pari all’uso di 4 strisce al giorno il cittadino siciliano diabetico dovrà mettere mano al portafoglio molto più di quello lombardo. Questo viola pesantemente i più elementari principi di uguaglianza fra cittadini ed i diritti alla salute che dovrebbe essere garantita dall’articolo 32 della nostra Costituzione.

Come lo spieghiamo ai 200.000 diabetici siciliani? Mandiamo Garibaldi a dirglielo o dovranno utilizzare anche quegli 80 euro? Anche perché si scopre che le strisce hanno un costo differente a seconda dell’azienda che le distribuisce! Meglio sarebbe stabilire immediatamente una fornitura nazionale di questi presidi in modo da ottenere una cifra bassa di acquisto che potrà garantire il controllo periodico adeguato a tutti i cittadini. Maggior controllo in fondo vuole dire minor spesa sociale delle possibili e gravi complicanze della patologia diabetica. Insomma un cane che si morde la coda. Minor spesa per le strisce, maggior spesa per la malattia, ma soprattutto minore salute per il cittadino. Recentemente una gara della Consip per l’acquisto del 20% di fornitura totale di strisce ha dato un risultato straordinario con un risparmio enorme.

Ma il nostro ministro della Salute Lorenzin cosa aspetta? E’ troppo impegnata nella campagna elettorale andando a presenziare una assemblea straordinaria della ospedalità privata invece di garantire la salute pubblica? E’ inutile che il governo “conceda” 80 euro senza cominciare a tappare le falle enormi di barili ormai secchi. 

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