Inchiesta giudiziaria e polemica politica. Sono ancora al centro della cronaca gli scontri di sabato sera. Secondo il pm, Daniele De Santis avrebbe attaccato i supporter napoletani con un commando organizzato di almeno quattro persone non ancora identificate. Intanto proseguono le indagini per ricostruire il momento della sparatoria e quello del colloquio tra Hamsik e Genny ‘a carogna. Sul fronte politico-istituzionale sono intervenuti sia il presidente Napolitano che il capo della polizia Pansa; entrambi hanno duramente condannato il tifo violento e difeso l’operato della polizia. 

Pm: “De Santis ha agito con un commando organizzato” – Daniele De Santis non era solo al momento degli scontri con i supporter del Napoli”. Secondo gli inquirenti il capo curva romanista avrebbe agito all’interno di un commando organizzato di cui facevano parte almeno altre 4 persone e tutti avrebbero partecipato al lancio di pietre contro il pullman dei tifosi napoletani. A partire da questa convinzione, gli investigatori stanno provando a identificare queste persone che, dopo aver assistito alla reazione dei supporter napoletani, sarebbero fuggite, lasciando solo De Santis.  Intanto il gip ha confermato l’arresto per l’uomo che continua a sostenere la sua innocenza: “Ho ricordi confusi, ma non sono stato io a sparare“, ha ribadito. Le sue dichiarazioni non hanno fatto cambiare idea al gip che nell’ordinanza di arresto ha descritto De Santis come un soggetto dalla “natura incontenibile e specialmente violenta” e “un generale atteggiamento di sfida nei confronti dell’ordinamento e delle sue regole”. Il gip di Roma, Giacomo Ebner, ha confermato la versione secondo cui a sparare sarebbe stato solo ‘Gastone’, ma pare ormai certo che al momento dell’esplosione dei colpi non fosse l’unica persona presente sulla scena. Intanto gli inquirenti continuano i sopralluoghi nella zona in cui si sono svolti gli scontri. L’ispezione si è resa necessaria per ricostruire le varie fasi degli incidenti, culminate con il ferimento di Ciro Esposito.

Roma-Juventus anticipata alle 17.45 – Il Prefetto di Roma ha stabilito che Roma-Juventus, che si sarebbe dovuta giocare domenica 11 maggio alle 20,45, sarà anticipata al pomeriggio. La decisione arriva in seguito alle polemiche degli ultimi giorni, che avevano messo al centro delle preoccupazioni la sicurezza della capitale, già messa a dura prova dagli scontri di sabato scorso. Il timore degli inquirenti è che potrebbero ripetersi gli incidenti, con gli ultras napoletani forse intenzionati a ritornare nella capitale per ‘vendicarsi’ dell’aggressione giallorossa prima della finale di Coppa Italia.

Gip non convalida arresto per Ciro Esposito – Ciro Esposito, il tifoso napoletano rimasto gravemente ferito negli scontri a Roma prima della finale di Coppa Italia, invece, è libero. Per lui non è stato disposto alcun provvedimento: “Il gip ha rigettato qualunque misura cautelare avanzata dal pm per Ciro e ha accolto le richieste della difesa. Vince la giustizia, e vincerà anche Ciro la partita per la vita. Tecnicamente è libero e teniamo a dedicare questa vittoria alla madre del ragazzo”, questo il commento di Angelo Pisani, legale di Esposito. Grande sollievo da parte dei parenti, ancora allarmati per le condizioni cliniche del giovane, che al momento restano stazionarie. Per gli altri due ultras napoletani, Alfonso Esposito e Gennaro Fioretti, il gip ha previsto invece l’obbligo di firma

Genny ‘a carogna indagato per violazione delle norme – Intanto sono scattate le indagini anche per Genny ‘a Carogna e Massimiliano Mantice, a cui sono già  stati assegnati 5 anni di Daspo, massima sanzione prevista al momento, per il comportamento tenuto allo stadio Olimpico prima del match di Coppa Italia. Entrambi sono sottoposti a inchiesta per violazione della legge sulla sicurezza negli impianti a causa dello “scavalcamento e invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive”. Per Genny ‘a carogna si indaga anche sulla violazione delle norme su “striscioni o cartelli incitanti la violenza o recanti ingiurie o minacce” per la maglietta “Speziale libero”. 

Alfano: “Non c’è stata la trattativa”. Ma la Procura indaga – Per quanto riguarda la presunta trattativa con gli ultras, dopo aver riferito ieri davanti alla Camera sugli scontri di sabato, il ministro dell’Interno Angelino Alfano è tornato a difendere pubblicamente il lavoro delle forze dell’ordine: “Le donne e gli uomini in divisa sono lì per garantire la libertà”, ha sottolineato. Ieri Alfano ha escluso qualsiasi trattativa con gli ultras nel pre partita di Napoli-Fiorentina, ma la Procura di Roma ha deciso comunque di aprire un’inchiesta per chiarire quanto successo sotto la curva del Napoli al momento del discusso colloquio tra Hamsik e Genny ‘a carogna. Gli inquirenti hanno deciso di acquisire le riprese televisive per chiarire le dinamiche dell’accordo. 

Napolitano: “Intransigenza assoluta verso il tifo violento” – Dopo l’intervento di lunedì scorso, in cui aveva invitato le società sportive “a rompere con i facinorosi”, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è tornato a occuparsi del problema della violenza degli ultras. Condanna durissima per “chi si presenta con spranghe, bombe-carta, chi attacca senza scrupolo sapendo di poter colpire gravemente, chi incendia e devasta”. Napolitano chiede “intransigenza assoluta” nei confronti di questi soggetti, motivo per cui “alimentare diffidenza nei confronti della polizia è un danno grave per la vita democratica del paese”. 

Pansa: “Queste situazioni non si dovranno più ripetere” – Sugli scontri di sabato parole dure anche da parte del capo della polizia Alessandro Pansa: “Situazioni come quella di sabato non si dovranno più ripetere”. Poi ha ribadito l’impegno delle forze dell’ordine per combattere il tifo violento: “Negli ultimi 12 mesi abbiamo arrestato 128 supporter rispetto i 41 dell’anno precedente”, inoltre “individueremo più incisive forme di contrasto”. 

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