“Quello che conta è procedere rapidamente alla conversione del decreto per riprendere poi il percorso di riforma contenuto nella legge delega”. E’ soddisfatto Maurizio Sacconi, senatore del Nuovo Centrodestra, del Jobs Act “orientato ad incoraggiare la propensione ad assumere e a creare lavoro“. Sui critici, in primis il M5S, secondo cui il decreto introduce un precariato a vita, l’ex ministro del Lavoro dell’ultimo governo Berlusconi, dice: “Non è così. Il contratto a termine e il contratto di apprendistato sono contratti di qualità. Certo non c’è una prospettiva di lungo periodo che ciascuno legittimamente desidera, ma quella certezza che davano i contratti a tempo indeterminato oggi non c’è più per ragioni oggettive e la regolazione deve adattarsi ad un mondo che cambia se vogliamo fare lavoro”. Sacconi poi commenta le parole di critica pronunciate del segretario della Cgil Susanna Camusso e rivolte al presidente del Consiglio Matteo Renzi: “Parole esagerate, la Cgil non può avere pretese”. E sulla concertazione Sacconi è netto: “E’ morta da un pezzo e quando c’è stata non ha mai funzionato”  di Manolo Lanaro

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