“Le infusioni purtroppo non possono riprendere per tante ragioni“, così il direttore generale degli Spedali Civili di Brescia, Ezio Belleri, ha sintetizzato la convulsa giornata. Fuori dai cancelli i genitori e i parenti dei malati in attesa di ricevere le cure di Stamina promosse da Davide Vannoni e dal medico Marino Andolina non hanno ottenuto il risultato sperato e sono dovuti accontentare di una generica disponibilità dell’ospedale e della Regione Lombardia, da oggi ufficialmente alla ricerca di medici disposti ad impartire le infusioni di staminali in quanto tutti i sanitari dell’azienda bresciana si sono detti indisponibili. “Da un punto di vista dell’operatività l’azienda oggi non è in grado di riprendere la somministrazione”, nemmeno per il piccolo Daniele, ricoverato proprio nel reparto di pediatria di Brescia in condizioni critiche, cui sono state riservate le cure previste dai protocolli standard. Al termine della giornata, comunque, i pro-stamina, guidati dall’avvocato Agostino D’Antuoni si sono recati in questura per denunciare il mancato adempimento da parte dell’ospedale bresciano alle prescrizioni dei giudici. Nel corso della giornata, inoltre “sono state notificate mediante ufficiale giudiziario sei ordinanze di adempiere alle prescrizioni dei giudici e verbalizzato l’inadempienza riguardo ciascun ordine”. Insomma, di fronte alla sofferenza e alle speranze dei pazienti e dei familiari è partito il più classico degli scaricabarile, alla ricerca di qualcuno o qualcosa che metta al riparo da azioni penali e gogna mediatica di Alessandro Madron
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