Grillo sciacallo. Renzi come “Genny ‘a carogna”. La campagna elettorale per le Europee è uno scontro a due tra Movimento 5 stelle e Partito democratico. Il nuovo colpo è quello di Matteo Renzi che dalla direzione del Pd scalda i suoi in vista delle prossime settimane. E attacca il leader M5S definendolo “sciacallo” per essere andato dagli operai della Lucchini “senza proposte concrete”. Toni sempre più forti che fanno eco al messaggio lanciato dal comico poco prima su Facebook dove aveva pubblicato un fotomontaggio del capo ultrà Genny ‘a carogna con la testa del premier. Al posto della scritta ‘Speziale libero’ -che compariva sulla maglia del tifoso in difesa dell’ultrà condannato per la morte dell’ispettore Raciti- si legge ‘Silvio libero’. “La #profondasintonia. Ricordalo il 25 maggio. O noi o loro”, ha scritto il leader M5S. 


I sondaggi Ixè delle ultime ore danno il Partito democratico in crescita e il Movimento 5 stelle in lieve calo. Ma lo scontro è aperto con le ultime settimane che saranno fondamentali per la mobilitazione della grossa percentuale di indecisi che potrebbe cambiare gli equilibri. La corsa finale vedrà una sfida tra M5S e Pd con Forza Italia che vede la ripresa. E gli occhi puntati sono tutti per le strategie finali della campagna. Il presidente del Consiglio chiede ai suoi di lavorare “testa bassa fino alla fine senza guardare gli altri”: “La campagna sta diventando un derby tra la rabbia e la speranza, su chi scommette sul fallimento dell’Italia e chi pensa di potercela fare. Prima c’erano falchi e colombe, ora i gufi e gli sciacalli”. Sciacallo, per il presidente del Consiglio, è proprio il comico: “E’ noto che io non sono tenero con i sindacati ma l’ultimo luogo in cui andare a fare lo sciacallo è dove un’azienda come la Lucchini chiude. Noi abbiamo proposto una soluzione. Questa è la differenza”. Renzi dice ai suoi di guardare avanti e annuncia la chiusura della campagna elettorale tra Bari e Firenze nelle piazze: “Non pensiamo agli altri e non guardiamo i sondaggi. I sondaggi portano sfiga. Non siamo timidi. Chiedo a tutti uno sforzo per una straordinaria mobilitazione tra il 17 e il 18 maggio“.

Nelle prossime ore Grillo sarà in piazza a Cagliari per l’inizio di un tour che lo porterà in tutta Italia. Matteo Renzi invece annuncia la chiusura nelle piazze. “Io chiudo tra Bari e Firenze e in tutte e due le città metropolitane andiamo in piazza. Chiedo a tutti uno sforzo perché il 17-18 maggio ci sia una straordinaria mobilitazione del Pd con 10mila banchetti nei comuni. Dobbiamo chiedere un voto non perché il governo abbia un consenso leggermente migliore: non è un sondaggio sui ministri, ma è il tentativo per dire che per cambiare l’Europa dobbiamo stare concretamente in campo noi. La domanda è: facciamo una campagna sugli 80 euro? No, sono un antipasto, l’inizio del cambiamento, è il tentativo di cominciare a restituire al ceto medio ciò che gli spetta di diritto, non sono il baluardo della nostra campagna elettorale ma la cifra della nostra azione”.

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