“Abbiamo avviato una task force con la Lega Calcio e le società sportive, perché vogliamo sicurezza ma non intendiamo vuotare gli stadi”. Il ministro degli Interni Angelino Alfano, a Milano per un incontro sulle infiltrazioni mafiose nell’Expo, torna a parlare di sicurezza negli stadi dopo i fatti di sabato a Roma per la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli. Ribadisce che il governo è pronto a inasprire le norme e rilancia la proposta di un Daspo che escluda per sempre dalle manifestazioni sportive i responsabili dei reati più gravi. La legge, pur contestata dalle tifoserie e tacciata di incostituzionalità, già c’è. E’ la 41/2007, che all’articolo 9 impone alle società di non emettere, distribuire o vendere titoli di accesso a chi ha una condanna, anche non definitiva, per reati commessi contestualmente a eventi sportivi. Non basterebbe applicarla? Alfano non risponde, limitandosi ad annunciare riforme per il prossimo futuro, rigorosamente dopo la fine del campionato e dopo le elezioni europee di fine maggio. Quanto alla “trattativa” dei funzionari di polizia con i leader delle curve, il ministro è tranciante: “Non sta né in cielo né in terra”. E in merito a quanto visto sabato sera a Roma, precisa: “La polizia si è limitata a garantire l’ordine pubblico, ad evitare che la situazione degenerasse. Escludo nel modo più assoluto che lo Stato sia stato ostaggio dei tifosi” di Franz Baraggino
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