Il dibattimento sull’omicidio di Chiara Poggi, uccisa a 26 anni a Garlasco (Pavia) il 13 agosto del 2007, è stato riaperto. La corte d’Assise d’Appello di Milano che dovrà giudicare l’ex fidanzato, Alberto Stasi (assolto in primo e in secondo grado), ha accolto alcuni degli accertamenti richiesti dal sostituto procuratore generale Laura Barbaini e dall’avvocato della famiglia Poggi, Gianluigi TizzoniSono tre gli esami cruciali che potrebbero imprimere una svolta al nuovo processo, dopo che un anno fa la Cassazione ha annullato l’assoluzione dell’unico imputato. 

Sarà ricostruito il percorso fatto da Alberto nella villetta. I nuovi giudici d’Appello hanno infatti disposto che venga ricostruito nuovamente il percorso che Stasi fece quella mattina nella villetta della famiglia Poggi, estendendolo anche ai primi due gradini che portano alla scala dove l’allora 24enne trovò intorno alle 14 il corpo senza vita della fidanzata. La ricostruzione servirà a capire come sia stato possibile che Stasi si sia mosso su una scena del crimine – per di più poco illuminata – senza sporcarsi le scarpe di sangue. L’esame è stato già compiuto parzialmente in primo grado, ma non nella villetta dove avvenne l’omicidio, bensì in un ambiente ricostruito. Se dai nuovi esiti dovesse emergere che era impossibile muoversi in uno spazio limitato senza calpestare le chiazze di sangue, potrebbe voler dire che “Stasi – ha affermato l’avvocato della famiglia Poggi – ha mentito. Perché a quel punto solo chi ha commesso l’omicidio poteva sapere quale parte del pavimento poteva essere calpestata”. Non è ancora chiaro, però, dove verrà ricostruita la “camminata”. Al momento l’ipotesi più probabile è che l’esame venga compiuto in un “set”, come già avvenuto precedentemente. Ma uno dei legali di Alberto Stasi, Fabio Giarda, ha precisato che “se lo disponesse la Corte, Alberto rientrerebbe nella villetta, ma escludo che l’esame fatto in quella casa sia scientificamente affidabile”. “C’è totale disponibilità da parte della famiglia Poggi affinché il test venga fatto nella loro casa”, ha fatto sapere l’avvocato di parte civile.

Esame del Dna sul frammento di capello trovato nella mano di Chiara.  L’altro esame determinante disposto dai giudici è l’analisi, mai effettuata, per individuare il Dna mitocondriale da un frammento di capello castano chiaro trovato – stretto in pugno – nella mano sinistra di Chiara e sui margini delle unghie della 26enne. “Se quel frammento dovesse appartenere a Stasi sarebbe una prova decisiva”, ha dichiarato l’avvocato Tizzoni. 

La bicicletta nera sarà mostrata a due testimoni. C’è poi il terzo elemento su cui la Corte d’Appello ha chiesto di fare luce. Si tratta della bicicletta nera da donna in uso alla famiglia Stasi che verrà sequestrata e mostrata a Franca Bermani, vicina di casa dei Poggi, che la mattina dell’omicidio vide proprio un mezzo simile davanti alla villetta. Secondo i magistrati è troppo tardi per effettuare gli “approfondimenti scientifici sulla bicicletta nera in considerazione del tempo trascorso e dell’impossibilità di conoscere le modalità di conservazione della medesima”.  La bicicletta della famiglia Stasi sarà sottoposta a ‘ricognizione’ da parte delle due testimoni che hanno sostenuto di aver visto una bici nera da donna appoggiata al muro della villetta dei Poggi la mattina del delitto.

Respinta la richiesta dell’accusa della perizia sul pc di Stasi. I giudici hanno inoltre respinto la richiesta del sostituto procuratore generale Laura Barbaini di una perizia informatica sul pc di Stasi, “fermo restando che le parti hanno sempre e comunque la facoltà di esaminare il materiale in sequestro, al fine di ricercare altri elementi utili”, e l’istanza della difesa di acquisire le immagini satellitari del Comune di Garlasco. Istanza quest’ultima per la Corte “generica ed esplorativa, fatta salva la facoltà delle parti di ricercare altre fonti di prova da sottoporre”. 

“I Poggi soddisfatti”. Prossima udienza il 14 maggio. “I signori Poggi sono molto soddisfatti, sono anni che chiediamo questi accertamenti”, ha commentato l’avvocato Tizzoni”. Mentre Alberto “non ha detto niente di particolare al momento della lettura dell’ordinanza – ha detto Giarda – siamo tranquilli e sicuri che da queste nuove perizie non verrà fuori nulla di nuovo”. Questa mattina a palazzo di Giustizia di Milano erano presenti sia i genitori di Chiara, Rita e Giuseppe Poggi, sia Alberto Stasi che al termine dell’udienza hanno subito lasciato l’edificio. I giudici hanno già nominato i periti e fissato la prossima udienza per il 14 maggio. Per quel giorno sono stati convocati per il professor Francesco De Stefano, direttore del Dipartimento Scienza della Salute, sezione Medicina Legale, dell’Università di Genova; il dottor Roberto Testi, responsabile dell’unità operativa di Medicina Legale della Asl 2 di Torino; il professor Gabriele Bitelli, coordinatore del Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali dell’Universitàdi Bologna. Il professor Luca Vittuari, professore associato al Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali dell’Università di Bologna.

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