Tirocini pronti a partire per dare una mano a giovani che non studiano, non lavorano e non sono neppure impegnati in corsi di formazione professionale. I cosiddetti Neet (Not in Education, Employment or Training), l’ultimo stadio della disoccupazione. Sono stati individuati i candidati, contattate le aziende, preparate le pratiche. Ma in alcuni casi i progetti sono fermi al palo, per colpa di un cavillo burocratico. Succede nel Lazio, dove nell’autunno del 2013 alcuni ragazzi hanno partecipato al bando Neet, emanato dal Ministero del Lavoro attraverso la società Italia Lavoro. Un’iniziativa da dieci milioni di euro, con l’obiettivo di aiutare i giovani nell’inserimento del mondo professionale. Dei tremila progetti previsti, 500 sono già partiti e quasi tutti gli altri lo faranno nelle prossime settimane. Tranne che nel Lazio, dove la situazione è bloccata.

Il problema è la discrepanza fra il bando di Italia Lavoro (pubblicato nel settembre 2013) e la nuova normativa sui tirocini che la Regione ha approvato lo scorso luglio. Su un punto in particolare, i vincoli relativi all’erogazione dei contributi: il bando prevede una soglia del 70% di ore svolte rispetto a quelle previste, al di sotto della quale nessun contributo viene concesso. La legge regionale, invece, un minimo dell’80%, sotto cui però il contributo è riconosciuto in misura proporzionalmente inferiore alle ore non svolte. E questa piccola differenza, fin qui, si è rivelata un ostacolo insormontabile per l’attivazione dei tirocini.

“Se il bando è nazionale noi non possiamo fare eccezioni a quanto scritto”, spiega la società Italia Lavoro. “Significherebbe creare discriminazioni e precedenti, forse anche esporsi a dei ricorsi. E poi la concessione di contributi al di sotto del tetto previsto farebbe saltare tutto il piano di spesa”. Così si spiegano le mail ricevute la scorsa settimana dai giovani interessati, a cui è stato comunicato che “sussistono serie problematiche all’attivazione dei tirocini nel Lazio”.

Il problema di discordanze fra normative locali e bando, in realtà, non si è presentato solo qui. Ma altrove è stata concessa una deroga, che invece dalla Regione Lazio non è ancora arrivata. “I contatti vanno avanti da due mesi, siamo in attesa”, fa sapere Italia Lavoro. “Comunque abbiamo chiesto al Ministero una proroga rispetto all’originaria scadenza prevista al 30 giugno 2014, in modo da avere più tempo per risolvere il problema e far partire i progetti anche nel Lazio”. Ad Italia Lavoro, dunque, restano ottimisti nonostante i ritardi. E la fiducia pare autorizzata anche dalle indicazioni che arrivano dalla Regione Lazio. Che pure dà una versione della vicenda un po’ diversa: “La Regione ha approvato il dgr sui tirocini a luglio 2013, come previsto dalla legge. Un bando redatto due mesi dopo avrebbe dovuto tenerne conto, invece di andare a creare dei conflitti. E a noi una mail con una richiesta ufficiale di deroga è arrivata solo il 2 aprile”, fa sapere l’Assessorato al Lavoro. La risposta ufficiale dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. “Comunque la direzione è ovviamente ben disposta nei confronti dell’iniziativa, ed è probabile che la vicenda si risolva positivamente”, concludono dalla Regione. Una buona notizia, che, se confermata, significherebbe finalmente l’inizio dei tirocini per i Neet. Anche nel Lazio.

Twitter: @lVendemiale

Articolo Precedente

Il primo maggio in Lombardia si “festeggia” a Malpensa, dove rischiano in 12mila

next
Articolo Successivo

Expo2015, il grande circo della precarietà

next