L’ex premier spagnolo José Maria Aznar perde il primo round in tribunale.

Nel maggio dello scorso anno il foglio El País aveva pubblicato due articoli sulla vicenda dei rimborsi, per importi in pesetas oggi equivalenti a 16.755 euro, elargirti in tre soluzioni ad Aznar dal Partido Popular nel lontano 1996, quando egli rivestiva la carica di capo dell’Esecutivo.

Aznar, pochi giorni dopo lo scoop del giornale, ha chiesto alla giustizia spagnola di tutelare il diritto all’onore, all’intimità e alla propria immagine, con una domanda di risarcimento di 100.000 euro.

Il tribunale di Pozuelo de Alarcón, agglomerato industriale alle porte di Madrid, gli ha dato torto.

La sentenza dello scorso 21 aprile ha respinto le richieste risarcitorie dell’ex presidente del Consiglio perché la veridicità della notizia non era in discussione. Le fonti giornalistiche sui rimborsi – chiamati “sobresueldos” in Spagna – si sono rivelate certe: carte contenute in fascicoli penali che vedono coinvolti altri esponenti del Partido Popular, estratti contabili del partito decriptati a seguito di controlli incrociati presso gli organismi fiscali dello Stato.

Aznar ha contestato la natura stessa delle elargizioni percepite dal partito, “non rimborsi”- ha sostenuto l’ex premier – “ma spese di rappresentanza per il decoroso svolgimento delle funzioni”, peraltro maturate prima che egli assumesse l’incarico alla Moncloa, la sede dell’Esecutivo.

Tesi che non ha convinto il giudice di Pozuelo il quale, nelle sette pagine del provvedimento, ha sottolineato che la legge 12 del 1995 sulle incompatibilità dei membri del Governo, non consentiva di percepire alcuna somma, scattando l’impedimento all’atto di assunzione della carica.

Aznar, inoltre, non ha fornito un solo documento valido a giustificare le spese di rappresentanza. Dunque non si è configurato alcun danno all’ immagine dell’ex premier. La notizia era vera e Aznar non verrà risarcito, anzi dovrà ora pagare le spese legali al quotidiano spagnolo.     

Le vicende legate ai “sobresueldos” agitano da anni la politica iberica, Bárcenas, ex tesoriere dei Populares, dichiarò che i rimborsi costituivano una pratica abituale per compensare i politici conservatori delle basse indennità percepite.

In Spagna il presidente del Consiglio guadagna poco più di 78 mila euro lordi all’anno, circa 6.500 euro al mese, “nulla” in confronto ai compensi mensili e ai vitalizi che si attribuiscono i 60 consiglieri regionali della Campania. Ma quella è una storia di un’altra latitudine politica ….

di Andrea Lupi e Pierluigi Morena

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