“Vergogna, vergogna”. Laura Boldrini a Marzabotto per le celebrazioni del 25 aprile, riapre lo scontro con Beppe Grillo dopo le scintille dei mesi scorsi.La memoria non deve smarrirsi, non può essere offesa, come invece è accaduto nei giorni scorsi quando qualcuno ha inteso giocare con il ricordo della Shoah e dei campi di sterminio. Questo nell’Italia libera e democratica non deve essere consentito a nessuno”. La presidente della Camera sale sul palco di Montesole, luogo dove si ricordano le vittime della strage nazi-fascista del 29 settembre del 1944 e riapre il dibattito sull’episodio di dieci giorni fa, quando il leader del Movimento 5 stelle ha pubblicato sul suo blog un post che parafrasava Primo Levi (“Se questo è un Paese”). Ma il botta e risposta tra il leader del Movimento 5 stelle e la Boldrini  dura da molti mesi. Lo scontro è cominciato a fine dicembre, con la decisione della presidente di applicare “la tagliola” durante la discussione del decreto Imu-Bankitalia, ovvero di tagliare gli interventi di discussione per riuscire ad arrivare all’approvazione del testo nei tempi previsti. Una scelta fortemente contestata dai grillini. Poi a fine gennaio, la pubblicazione online del video “Che cosa faresti se avessi in macchina la Boldrini?”: al suo interno si vede un attivista che “con intento ironico” finge di chiacchierare con la sagoma della presidente della Camera. Una domanda provocatoria che ha scatenato numerose polemiche e spinto la presidente a dichiarare, intervistata da Fabio Fazio: “E’ istigazione alla violenza e stupro”.

di David Marceddu

Un clima pesante tra Movimento 5 Stelle e Boldrini che dura così da numerosi mesi. ”L’antipolitica”, continua la presidente dal palco di Montesole, “è un veleno che corrode perché è basata sulla falsità di chi dice che tutti sono uguali. Mi rivolgo ai giovani non fatevi scippare la politica, prendete in mano il destino di questo Paese, non credete ai qualunquisti. Io, e come me molti altri, non ho niente in comune con i politici che corrompono o si lasciano corrompere”. E difende le istituzioni: ”Le istituzioni vanno migliorate, ma non vanno demolite, non bisogna distruggere perché la democrazia non è gratis, non è a costo zero”. 

La presidente della Camera parla poi della Costituzione italiana. “Un anno fa dissi che la nostra Costituzione”, continua, “è la più bella del mondo e ora lo ripeto: è la più bella anche perché è il risultato della lotta antifascista”. E conclude ricordando le vittime della strage di Marzabotto: “La Costituzione è nata qui, a Marzabotto, nei luoghi dove il 29 settembre del 1944 fu consumata una strage orrenda che io ho il dovere di ricordarvi. 1836 persone civili vennero uccise, di ogni età: 95 di loro avevano meno di 16 anni, 110 ne avevano meno di 10, 22 di loro avevano meno di 2 anni, e 15 di loro erano appena nati. Quale minaccia può rappresentare un neonato? Di fronte a questo orrore – ha aggiunto ancora – come si può reagire? Vorrei abbracciare simbolicamente tutti quei bambini, e anche le donne e gli uomini, per dire loro che non ci dimenticheremo mai di loro”. Boldrini ha poi raccontato di aver sentito parlare per la prima volta di questa strage “sui banchi di scuola”. Quel massacro, ha detto, “fu peggio di un crimine di guerra perché rivolto verso coloro che la guerra non la facevano”.

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