Il premier in campo per una partita di beneficenza in piena campagna elettorale. Forza Italia e Movimento 5 Stelle hanno sollevato la questione della par condicio e creato una polemica che Matteo Renzi chiude oggi rinunciando a giocare la Partita del Cuore (16 maggio) con i big del calcio per Emergency. “Ho deciso di non giocare ma sono il presidente del Consiglio di un Paese che non merita polemiche così ridicole”, scrive su Facebook attaccando M5S che “non ha paura di me come calciatore ma di chi vuole cambiare l’Italia.

Questa volta il presidente del Consiglio, che solitamente usa Twitter per lanciare i suoi messaggi, sceglie un altro social network e riassume come è nata l’iniziativa. “Maggio 2013, Torino. Mi invitano alla partita del cuore, allo Juventus stadium. Anche un cuore viola come il mio deve ammettere che è bellissimo. E la città risponde alla grande: beneficenza, emozioni, divertimento. Torno negli spogliatoi e scatta in me l’istinto della competizione. Il prossimo anno facciamo la partita a Firenze, propongo. Ci danno l’ok e destiniamo l’incasso a Emergency. Sono felice. Poi, come noto, cambio mestiere. Qualche giorno fa mi chiama Gino Strada e mi chiede di rilanciare l’attenzione dei media, di aiutare anche nel mio nuovo ruolo, per fare della partita un’occasione di sostegno per i progetti di Emergency. Lo faccio volentieri. E qui casca l’asino, anzi il grillo. Cinque stelle mi accusa di strumentalizzare il calcio in campagna elettorale, di volere la diretta tv per conquistare voti”.

Il riferimento è a quanto accaduto ieri. Il presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico, deputato M5S aveva detto: “La Rai non può mandare la diretta”. La polemica è proseguita per tutto il giorno con Forza Italia che ha annunciato un’interrogazione. Ieri il Pd aveva difeso il segretario e Gino Strada aveva chiesto una tregua: “È una follia dire che non può partecipare. La politica non c’entra”. Del resto veniva fatto notare ieri Renzi gioca ogni anno. Ma se prima era il sindaco di Firenze, ora è il presidente del Consiglio e il leader di uno dei partiti che corre per Bruxelles. Il rischio era quindi quello di uno spot gratuito: Renzi in calzoncini a giocare lo sport più amato dagli italiani. Un’inquadratura alla tribuna piena, una ai compagni di squadra, dai cantanti ai campioni. E se la serata è di quelle fortunate, addirittura un goal.

Così dopo un giorno di silenzio il segretario Pd dice la sua: “I miei amici si domandano con la consueta gentilezza se mi hanno mai visto giocare per pensare che un mio assist sposti voti. Ma il punto non è questo. Il punto è che grazie alla rabbia e alla paura dei grillini per la prima volta si sporca un evento come la partita del cuore che da anni unisce gli italiani. Strumentalizzare gli 80 euro, i segreti di stato, gli investimenti sulle scuole è ancora polemica politica. Strumentalizzare la beneficenza no. Ho deciso allora – scrive il premier – di non giocare la partita del cuore di quest’anno. Anche se mi costa dal punto di vista personale perché siamo fatti di carne e giocare con Baggio, Batistuta e Antognoni per uno come me che ama il calcio (non ricambiato, lo so) era un piccolo sogno: inutile nascondersi, siamo uomini. Però sono il presidente del consiglio di un paese che non merita polemiche ridicole come questa. Non hanno paura di me calciatore. Hanno paura di chi vuole cambiare l’Italia, restituire speranza, cambiare la protesta in proposta. Per questo tutti i giorni attaccano sul personale, sul pesante. Va bene, lasciamoli fare, mettiamo al sicuro ciò che non merita di essere sporcato. Io quest’anno non gioco. Ma chiedo comunque alla mia Firenze di rispondere alla grande. Che l’Artemio Franchi sia pieno, che siano tante le donazioni, che sia una grande festa. Mostriamo in diretta tv il cuore grande di questa città così solida, perché solidale. E le lasciamo le meschinità a chi se le può permettere. Un sorriso e avanti tutta”.

Anche Dario Nardella, candidato sindaco per il Pd a Firenze, ha comunicato che non parteciperà alla Partita del Cuore: “Certo, che non giocherò neanch’io, siamo persone serie, non ho alcuna intenzione di forzare le regole se la Rai dice che non è possibile, né tantomeno voglio dare alibi a candidati avversari che cercano visibilità con le polemiche” ha detto Nardella. “Comunque abbiamo già trovato il modo di divertirci ugualmente – ha anticipato il vicesindaco – organizzando un’amichevole il 18 maggio coi giovani delle Piagge con la squadra locale e il mio comitato elettorale. Giocheremo su un campo di calcio di periferia recuperato l’anno scorso per i giovani del quartiere”.

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