Sono cominciati sabato e dureranno fino a giugno. Tutti contro i Miami Heat di LeBron James. E più degli altri i San Antonio Spurs del nostro Marco Belinelli. L’Italia quest’anno ha davvero un motivo in più per guardare lo spettacolo dei playoff Nba.

Chi scrive – lo ammette – è un po’ di parte. Il “Beli” lo ha sempre amato: alle sue prime stagioni in Italia con la Fortitudo; quando segnava 34 punti nella semifinale contro la Carpisa Napoli nel 2005, o quando ne faceva 25 con la maglia della nazionale contro gli Stati Uniti, ai Mondiali del 2006. Quando debuttava negli States in Summer League con 37 punti; oppure trascorreva mestamente in panchina i suoi primi anni nei Golden State Warriors e nei Toronto Raptors. Ben prima, insomma, dei recenti, grandi risultati.

Negli ultimi mesi Belinelli ha riscritto la storia del basket azzurro: nel 2013 coi Chicago Bulls è stato il primo italiano a superare un turno dei playoff Nba (e lo ha fatto da protagonista). Poi, a febbraio, si è laureato campione nella gara da 3 punti all’All Star Game. Ora può fare ancora di più: essere il primo azzurro a vincere l’Nba.

Non sarà facile perché la concorrenza è agguerritissima. Al primo turno la truppa di Gregg Popovich non dovrebbe avere troppi problemi a sbarazzarsi dei Dallas Mavericks di Dirk Nowitzki. La faticosa vittoria di ieri in rimonta in Gara-1, dopo essere stati sotto anche di 10 punti nell’ultimo quarto, ha dimostrato che nei playoff non ci si può mai distrarre. Ma anche la netta superiorità degli Spurs. E la pessima prova di Belinelli (0 punti in 12 minuti) è solo un incentivo a fare meglio a partire dal prossimo match. Lecito, dunque, guardare oltre. In semifinale Houston e Portland potrebbero rappresentare un ostacolo da non sottovalutare. In attesa di quella che è da tutti considerata la grande sfida di questi playoff 2014: la finale di conference contro gli Oklahoma City Thunder. La stagione di Kevin Durant è stata a dir poco strepitosa: sarà lui probabilmente, e non LeBron, l’mvp del 2014. E adesso che è tornato anche Russell Westbrook, Oklahoma può davvero ambire a vincere il suo primo titolo. Del resto, in regular season San Antonio ci ha perso contro quattro volte: una tendenza preoccupante che andrà invertita, se gli Spurs vogliono guadagnarsi una chance di rivincita contro Miami.

Dall’altra parte del tabellone, infatti, non dovrebbero esserci sorprese: a Est nessuno sembra poter mettere in discussione il primato degli Heat. Almeno a livello di conference. La stagione di LeBron e compagni, però, non è stata eccezionale. C’è chi pensa che la vera finale potrebbe essere quella della Western Conference. O che comunque, chi uscirà vincitore da questa sfida, avrà grandi chance di aggiudicarsi il titolo.

San Antonio, che del resto si è aggiudicata la regular season, può farcela. E può farcela Marco Belinelli. È stato sempre spinto da una grande ambizione: anche nei momenti più bui voleva dimostrare di essere uno da Nba. E ci è riuscito con il talento, ma soprattutto con l’applicazione, riuscendo a costruirsi una carriera superiore a quella di tanti giocatori più dotati di lui tecnicamente e fisicamente. Adesso ha un altro grande obiettivo, vincere l’Nba: ha scelto San Antonio per farlo, rinunciando in estate a offerte ben più remunerative.

Ma nello sport i soldi non sono tutto. Per tutto questo Belinelli è un modello positivo. E nelle prossime settimana l’Italia intera tiferà per lui. Ne ha bisogno. In un momento in cui né la nazionale né le squadre di club riescono ad uscire dalla crisi in cui sono sprofondate da anni, le imprese di Belinelli dall’altra parte dell’oceano sono tremendamente importanti per il basket azzurro. Per questo forza Beli, regalaci un anello.

@lVendemiale

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