Alexandra Bacchetta è un fiume in piena. Nel luglio del 2009 la sua attività, il Relais Cà dei Santi, ha subito ingenti danni a causa di un’alluvione che in pochi minuti ha distrutto i sacrifici di una vita. Oltre un metro di acqua e fango hanno invaso i locali al piano terreno dell’albergo. Nonostante le prime promesse di stanziamento fondi per le molte imprese colpite, negli anni successivi alla città di Varese sono arrivate solo briciole. Fondi, comunque insufficienti, per dare sostegno a chi ne aveva fatto richiesta. Intanto l’attività di Alexandra Bacchetta ha iniziato ad arrancare e lei, sulla scorta delle promesse d’aiuto arrivate dalla politica (Regione e Governo), ha anche venduto la propria casa per reinvestire nell’attività. Nel 2012, di fronte al silenzio delle istituzioni ha scelto di ricorrere allo sciopero della fame e dopo 34 giorni di presidio davanti alla Prefettura, ha interrotto la protesta anche per l’intervento della Regione Lombardia, che ha stanziato 100 mila euro di contributo, pari a circa il 10% del danno subito. Soldi che sono serviti a poco, dal momento che quasi contestualmente la banca le ha bloccato il fido. Passato altro tempo, non solo non sono arrivate risposte, ma il fiume Olona è tracimato altre due volte (con conseguenze meno tragiche), arrecando nuovi danni all’attività. “Da allora – dice Bacchetta – non ho smesso la mia battaglia e ho scoperto una serie di irregolarità amministrative che mettono a nudo sia il rischio attuale che vivo con la mia famiglia e con i miei ospiti ogni volta che piove in modo intenso, sia l’incredibile e persistente sottovalutazione del rischio idrogeologico da parte delle istituzioni”. Così ha scelto di denunciare pubblicamente l’inerzia amministrativa e quello che una perizia idrogeologica ha portato alla luce. “È ora di finirla – ha spiegato – di sottovalutare le situazioni ambientali, di plagiare il territorio a seconda del grado di profitto, di vendere per sicuro ciò che sicuro non è e di garantirlo istituzionalmente, giocando sulla pelle delle persone che si fidano della buona fede altrui”. In una recente conferenza stampa Alexandra Bacchetta aveva anche spiegato nel dettaglio come la perizia idrogeologica sull’area abbia messo in luce che “sin dalla fase autorizzativa della ristrutturazione dell’antico mulino del ‘600, divenuto albergo e ristorante nel 2007, vi sono incredibili violazioni di diritto”  di Alessandro Madron

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