Dopo anni di lavori per ristrutturare Palazzo Piacentini, il museo di Reggio Calabria è stato riaperto lo scorso dicembre. Ma i visitatori, già 40mila in tre mesi, possono ammirare solo i Bronzi di Riace e qualche altra opera. Dopo lungaggini burocratiche per l’erogazione dei fondi Por da parte della Regione Calabria, ci sono solo due sale aperte perché, a causa di un ricorso, il Consiglio di Stato ha sospeso l’assegnazione dell’appalto per l’allestimento delle vetrine. Un lavoro da 5 milioni di euro che consentirebbe al Museo di garantire ai visitatori la possibilità di vedere anche tutti i reperti archeologici, oggi custoditi nei depositi dell’edificio. “Speravo ci fosse qualcos’altro oltre le due statue” commenta un studente all’uscita del Museo della Magna Grecia. Gli fa eco un altro ragazzo venuto in gita a Reggio Calabria: “Se io fossi un turista, manderei tutti a quel paese. Per gli spazi che possiede, è un po’ vuoto”. “Quello che si vede sono i Bronzi. – spiega la dirigente Simonetta Bonomi – Anche il biglietto d’ingresso non è quello che poi sarà. Ho ricevuto proteste da alcuni visitatori, ma con tutto quello che è stato detto mi pare ingenuo venire a Reggio e trovare il museo tutto aperto. Ci sono stati diversi problemi sia di integrazione dei finanziamenti. Il Consiglio di Stato ha sospeso la gara d’appalto. Se viene ritirato il ricorso dalla ditta che è arrivata seconda, in un paio di mesi si arriverà alla chiusura  del contenzioso. I lavori dureranno 5 mesi e poi avremo il museo interamente allestito”  di Lucio Musolino

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