In via Marsala, dietro la Stazione Termini, c’è una piccola babele: è l‘ufficio postale dello scalo ferroviario dove, complice uno dei quartieri più multilinguistici della Capitale, si parlano fluentemente quasi una decina di lingue: quelle dei turisti, ma soprattutto degli immigrati, cinese, arabo e rumeno. Anche il gestore attese, a differenza degli altri uffici postali, è organizzato su base linguistica

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