Una lettera anonima sporca di feci è arrivata questa mattina nell’ufficio del consigliere regionale dell’Emilia-Romagna Giovanni Favia, ex M5S e ora nel gruppo misto. Nella lettera – aperta dai suoi collaboratori – non c’è alcuna scritta, se non l’indirizzo del consigliere e dell’ufficio postale da cui è partita, a Milano. “Mi rivolgo a Grillo e ai molti eletti – ha detto Favia – che non capiscono le responsabilità che hanno per questi atti di odio, non possono essere sottovalutati. Così si passa dal dialogo al fanatismo. Parlo con parlamentari che mi dicono che hanno paura a parlare in pubblico, un pò di riflessione è necessaria”. Il consigliere, con un intervento su Facebook, ha spiegato che porterà la lettera alle “autorità competenti. La cosa che più mi rattrista è che per prendersela con me coinvolgono anche i miei collaboratori”, ha aggiunto sul social network.

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