Oggi tutti i quotidiani commentano con dovizia di particolari la crisi di Forza Italia in vista delle elezioni europee. Sembra proprio che l’establishment berlusconiano si stia sfaldando: è iniziato con la dipartita di Paolo Bonaiuti che è passato armi e bagagli con Angelino Alfano e sembra che ora tocchi a Claudio Scajola escluso dalle liste senza neppure una telefonata di Silvio Berlusconi.

Non si sa ancora se Scajola se ne andrà con Alfano e se il mercato delle candidature aperto da Ncd per pescare i delusi di Forza Italia avrà successo ma è certo che la crisi di identità dell’ex premier è piuttosto evidente. Può essere che siamo all’epilogo. E’ vero che Silvio Berlusconi ha dimostrato in passato di saper rinascere dalle ceneri come l’araba fenice ma è altrettanto vero che questa volta il leader di Forza Italia avrà un’arma spuntata che non potrà usare come una clava come fece nelle campagne elettorali precedenti.

I lungimiranti magistrati milanesi, infatti, nel dispositivo che ha stabilito le modalità con le quali Silvio Berlusconi dovrà scontare la pena per la condanna di frode fiscale hanno aggiunto un codicillo più che giustificato: Silvio Berlusconi non potrà offendere i magistrati e infangare il ruolo della magistratura, come ha fatto in questi 20 anni, perché se così fosse potrebbe essere revocato l’affidamento ai servizi sociali.

E molti si chiedono: come farà Silvio Berlusconi a fare campagna elettorale, visto che negli ultimi anni tutti i suoi discorsi elettorali erano prevalentemente infarciti di attacchi forsennati alla magistratura? Come farà a convincere gli italiani che la magistratura è un cancro e che lui, poverino, è la vittima di un complotto ordito dal 1994? Sarà interessante vedere quale strategia adotterà il leader di Forza Italia a questo proposito. Sfiderà i giudici? Certo potrebbe inventarsi altre cose, l’inventiva non gli manca ma, ad esempio, non potrà inventarsi un’altra boutade come l’abolizione dell’Imu, visto che non si tratta di elezioni che trattano temi di carattere nazionale, né potrebbe reggere una posizione eccessivamente anti europea. Insomma si è parlato e scritto tanto di crisi del berlusconismo ma forse questa è la volta buona, forse siamo davvero al tramonto dell’era dell’uomo di Arcore.

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