Il regista Peter Greenaway nel 1996 diresse il film “I racconti del cuscino” (The pillow book). Ho visionato solo alcuni frame ma sicuramente lo vedrò interamente. La storia è molto curiosa e affascinante. 
Tempo fa, mi chiedevo come mai molte boutique erotiche straniere proponessero bodypaint ai gusti di vaniglia, fragola o cioccolato. Addirittura kit da calligrafi con piuma da intingere nella pittura commestibile all’aroma di caramello. Lo scopo è scrivere poesie sul corpo. Anche semplici frasi, che poi come un mandala spariscono con il tocco delle labbra e con la forza del nostro muscolo più piccolo, ovvero la lingua.
La pelle è il nostro terzo polmone ed è l’organo più esteso del nostro corpo ma io consiglio frasi brevi, nelle zone più sensibili. Volendo si possono decorare i lati della bocca o il dorso delle mani.
 
Esistono diverse definizioni di petting. Quella che mi piace di più è relativa alle effusioni che preparano al coito.
Ci si può accarezzare. Baciare. Leccare. Senza penetrazione. A occhi chiusi.
 
La Pasqua è vicina: prendetevi qualche momento, qualche pausa per assaporare – in tutti sensi – la lentezza. Se rimane del cioccolato, si può fondere e scrivere.
Basta poco. Un haiku, per esempio.
 
Articolo Precedente

Supper club: da New York a Milano e Palermo, la moda dei ristoranti segreti

next
Articolo Successivo

L’orto arriva nello spazio: le verdure in orbita

next