Editoriale di apertura di Santoro che entra in studio sulle note di “Domani è un altro giorno” di Ornella Vanoni. Inevitabile il riferimento al Cavaliere, prossimo all’affidamento ai servizi sociali: “Non c’è più niente di più triste per il povero Berlusconi che ricordare i vecchi tempi. Gli è andata bene tutto sommato: curerà i disabili, ma forse anche gli anziani, una volta alla settimana, anzichè stare agli arresti domiciliari dove si era autoconsegnato con Dudù e la Pascale”. E aggiunge: “Neanche io mi sento troppo bene al pensiero che Berlusconi avrebbe rivoltato il Paese come un calzino, liberandolo dall’oppressione fiscale e rendendo tutti ricchi. Oggi non vedo niente del genere”. Il giornalista poi osserva: “Siamo di nuovo tornati all’Italia da bere (e da mangiare). Ma non Slow Food, a scorpacciata”. E afferma che Berlusconi avrebbe liberato, Prodi avrebbe portato in Europa, Monti avrebbe salvato, Grillo avrebbe sfanculato ed ora tocca a Renzi che farà o’ miracolo. E, dopo aver elencato alcuni dubbi sugli 80 euro promessi dal premier, conclude: “Mi arrendo: divento ottimista. Speriamo che Renzi sia Maradona”

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Servizio Pubblico, Santanchè: “Renzi premier grazie al patto con Berlusconi”

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