Sì dell’aula della Camera al Salva Roma ter, che contiene misure urgenti per gli enti locali italiani e le norme su Roma capitale. Il provvedimento, che ora andrà al Senato, è passato con 279 voti a favore, un contrario ed un astenuto. Il decreto legge è stato approvato solo in seconda votazione, perché alla prima, per due deputati, è mancato il numero legale. Intorno alle 18 Montecitorio aveva approvato con 325 sì e 176 no, la fiducia chiesta dal governo Renzi sul decreto legge.

Era il 2007 l’ultima volta in cui nell’aula della Camera è mancato il numero legale su una votazione. Erano i tempi di Romano Prodi, con una maggioranza risicatissima quando questo infortunio si verificava, anche allora in un voto finale, ma non di un decreto legge. Difficilissimo, invece, reperire precedenti di mancanza del numero legale su un decreto legge come è accaduto stasera sul Salva Roma Ter. Alla Camera il numero legale è sempre presunto, e viene verificato soltanto in fase di votazione.

Nel voto sul decreto legge si sono fatte sentire le tensioni che travagliano la maggioranza, che aveva ben 104 deputati assenti. Del Partito democratico in particolare, mancavano 62 deputati su 293 , di Ncd 16 su 28, di Scelta civica di 18 su 27, di Pl 8 su 9. Forza Italia aveva 53 assenti su 68. Momenti di tensione sono stati registrati quando a seduta sospesa diversi deputati del Pd sono andati verso i colleghi di M5S: la loro non partecipazione al voto ha determinato la mancanza del numero legale, costringendo a ripetere il voto dopo un’ora. I Democratici hanno protestato con i colleghi a 5 Stelle che sorridendo hanno scrollato le spalle: “La maggioranza siete voi, dovete stare in Aula”, è stato sentito urlare un deputato M5S.

Il Salva Roma ter è un provvedimento dai numerosi aspetti, ma che sostanzialmente si regge su due pilastri: l’introduzione della Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) e della Tari (Tariffa sui rifiuti), all’interno dell’architettura sulla finanza locale che parte dall’introduzione della Iuc, l’Imposta unica comunale; e le misure per il ripristino dell’equilibrio finanziario del bilancio di Roma.

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