“Come le galline in batteria: vivi con la luce artificiale tutto il giorno, perché qui non ci sono le finestre”. Così Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 Luglio, denuncia la situazione in cui vivono da un anno e mezzo oltre 300 rom nella “Guest House Rom“, un centro di accoglienza rom di via Visso nella estrema periferia Nord di Roma, in quello che fino a poco tempo fa era un ex magazzino. “In questo posto dal nome beffardo – dice Stasolla – vengono violati in maniera sistematica i diritti fondamentali“. “Io – racconta un abitante – soffro di claustrofobia e vivo con la mia famiglia in sei in una stanza di 12 metri quadrati“. “Vivo in Italia da 35 anni – dice un altro ospite – il mio sogno è avere una casa. Qui è terribile: ci danno solo la colazione e la cena e non possiamo cucinare. Ho passato due anni in galera, ed era meglio di questo posto”. “Per una famiglia di cinque persone che vive qui – spiega ancora il presidente dell’Associazione 21 Luglio – il Comune versa circa 3 mila euro al mese alla cooperativa che gestisce la struttura” di Annalisa Ausilio
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