Il Crédit Mutuel ha azzerato la propria quota nella Banca Popolare di Milano. L’istituto francese, che di Bpm era un socio storico e  aveva un posto riservato  in consiglio di sorveglianza, ha venduto sul mercato l’intera partecipazione, pari al 6,8% del capitale. La decisione arriva a ridosso del lancio dell’aumento di capitale da 500 milioni e due mesi dopo un altro brusco addio, quello del fondo Investindustrial di Andrea Bonomi, ex presidente del consiglio di gestione della banca, che era uscito dopo la nomina del nuovo consiglio guidato da Giuseppe Castagna.

La scorsa settimana il presidente del Banco Popolare, Carlo Fratta Pasini, in assemblea aveva detto: “Mi pare che l’unica popolare che sta camminando sulla strada delle riforme sia la Bpm, ma adesso si trova senza investitori istituzionali”. Sabato 12 aprile i soci della banca sono convocati in assemblea straordinaria per approvare la riforma della governance varata da Castagna, che prevede tra l’altro più posti riservati agli investitori istituzionali all’interno del consiglio di sorveglianza.

In un comunicato pubblicato sul sito della banca transalpina si legge: “La Caisse Fédérale de Crédit Mutuel annuncia di aver venduto sul mercato la sua intera partecipazione posseduta in Bpm. Questa decisione fa seguito a un cambiamento della legge italiana dello scorso 12 dicembre 2012. Di questo cambiamento il Credit Mutuel è stato informato dalla Bpm lo scorso 4 settembre del 2013 e il gruppo ha avuto un anno di tempo per rispettarlo”. 

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