Parlando di criminalità organizzata, l’economista Paolo Sylos Labini disse: “La mafia, come ogni forma di illegalità, campa e ingrassa sull’ignoranza”. Ed è proprio ai giovani, alle nuove generazioni che si rivolge Noi contro le mafie, che quest’anno, per la sua quarta edizione, dal 2 al 5 aprile porterà a Reggio Emilia magistrati, giornalisti, politici, associazioni e soprattutto studenti, in un ricco calendario di appuntamenti che spazieranno dal cinema al teatro, dai dibattiti agli approfondimenti culturali, “dalla pedagogia della resistenza all’educazione alla cittadinanza attiva”. Tra gli ospiti d’onore, il sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Palermo Nino di Matteo, pm del processo sulla trattativa Stato – mafia, il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria Nicola Gratteri, il consigliere della Corte d’appello di Palermo Mario Conte e lo scrittore – studioso delle organizzazioni criminali Antonio Nicaso. “Il giudice Paolo Borsellino – spiega Sonia Masini, presidente della Provincia di Reggio Emilia, ente promotore della manifestazione – ripeteva spesso: ‘Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene’. Noi abbiamo raccolto il suo esempio, e cioè parlare in modo chiaro e preciso di ‘Ndrangheta, Cosa nostra, Camorra, Sacra corona unita. Vogliamo approfondire, conoscere e informare per avere strumenti sempre più evoluti per affrontare e combattere quella terribile piaga che è la mafia. E’ questo il senso della Festa della legalità”.

Numerosi gli eventi in programma per le 4 giornate della manifestazione. Per quanto riguarda il cinema, Noi contro le mafie proporrà a più riprese la proiezione di “Un eroe borghese”, dedicato alla storia dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, che nel 1974 venne nominato capo liquidatore della Banca Privata Italiana, di proprietà del finanziere Michele Sindona, per poi scoprire una fitta rete di relazioni che legavano Sindona a esponenti della politica, del Vaticano e della criminalità organizzata, tanto che nel 1979 venne assassinato da un killer assoldato dallo stesso finanziere con 4 colpi di pistola, raccontata anche dalla vedova Annalori Ambrosoli, presente a Reggio Emilia. E di “La mafia uccide solo d’estate”, scritto e diretto da Pierfrancesco Diliberto, meglio noto come Pif, per raccontare, “attraverso gli occhi di un bambino”, le stragi mafiose tra gli anni ’70 e ’90.

Ampio spazio sarà dedicato agli incontri di approfondimento sui tema della legalità e dell’antimafia, come “La memoria come nutrimento della democrazia”, che racconta le quattro mafie italiane tra storia e ricostruzioni, e “la simbologia mafiosa tra rappresentazione e percezione”, introdotto da Antonio Nicaso. La quarta edizione di Noi contro le mafie, poi, ricorderà anche alcune delle vittime della criminalità organizzata, come Rocco Gatto, mugnaio assassinato nel 1977 dalla ‘ndrangheta a colpi di lupara per aver rifiutato di cedere alle richieste estorsive del clan degli Ursini, raccontato dallo spettacolo prodotto dal Piccolo Teatro Umano. E porterà la testimonianza di chi la mafia l’ha vista in azione con i propri occhi: come Piera Aiello, testimone di giustizia, protagonista dell’incontro dal titolo “Fuori dal silenzio, ovvero la forza della parola”, nato da un laboratorio di teatro civile con studenti provenienti da 10 scuole superiori della città.

Mario Conte, divenuto magistrato ai tempi delle stragi di Capaci e via D’Amelio e poi autore, tra le altre, delle sentenze per mafia Addiopizzo quater e Eos, interverrà invece al dibattito intitolato “Regole di gioco, regole di vita. Lo sport come luogo di lotta alle tante illegalità” assieme al telecronista Flavio Tranquillo, con cui, nel 2010, ha scritto “I dieci passi”, un “piccolo breviario sulla legalità” che ricorda un po’ il basket, e un po’ quei cento passi che separavano la casa della famiglia di Peppino Impastato dalla dimora del boss di Cinisi Gaetano Badalamenti. Venerdì 4 aprile sarà anche la volta dell’appuntamento dedicato al tema delle “mafie al Nord, ovvero i territori violati”, durante il quale sarà proiettato il documentario “Romagna nostra” girato dal Gruppo Antimafia Pio La Torre di Rimini per raccontare l’infiltrazione mafiosa sul litorale emiliano romagnolo. A chiudere la manifestazione, sabato 5 aprile, infine, saranno Nicola Gratteri e Nino Di Matteo, che parteciperanno come relatori all’incontro “Sconfiggere le mafie: una sfida possibile?” condotto dal giornalista del Corriere della Sera Cesare Giuzzi, e nel pomeriggio, al dibattito intitolato “Costruire la legalità, difendere la democrazia”.

“Anche quest’anno – spiega Nicaso, direttore scientifico dell’iniziativa – Noi contro le mafie si rivolge ai giovani, affrontando temi che fanno leva sulla forza della parola e sulla scuola come luogo di crescita. Sconfiggere la mafia, oggi più che mai, è una questione morale, di libertà, di civiltà. Non si può più distogliere lo sguardo. Il silenzio degli onesti è il pericolo maggiore per la democrazia”. E del resto, fu proprio il magistrato Antonino Caponnetto, che dopo l’assassinio di Rocco Chinnici completò la creazione del pool antimafia che vide la partecipazione, tra gli altri, di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a dire: “La mafia teme la scuola più della giustizia, l’istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa”.

Il programma dettagliato è consultabile sul sito www.noicontrolemafie.it

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