Non solo profilattici, sigarette, bibite, merendine, libri e custodie per cellulari. I distributori automatici sputano fuori anche lassativi, spray per il mal di gola, gocce per la tosse, gel antipidocchi, integratori, creme, siringhe, cerotti e un mucchio di altri prodotti che di solito compriamo in farmacia. Tutti parafarmaci a disposizione h24. Banditi, almeno per adesso, i farmaci (in Italia vendibili solo in presenza di un farmacista). A Roma qualche furbetto ci ha provato a inserire nella macchinetta anche analgesici, antiperitici e gastroprotettori. Ma i Nas hanno sequestrato la partita e denunciato i responsabili della ditta che ha in gestione il distributore automatico.

Questo è solo un tassello della rivoluzione nel sistema di vendita messo in moto da Big Pharma. Negli ultimi anni, senza che noi ce ne accorgessimo, si è imposto un modello di farmacia più interattivo. È il caso delle farmacie di ultima generazione, templi dei miracoli a portata di mano. Osservate l’organizzazione chirurgica dello spazio: un labirinto di scaffali e corsie, impossibili da dribblare, strabordanti di blister e flaconi, fino all’altro ieri conservati nei cassetti o nelle vetrine dietro il bancone, che risucchiano il cliente. È solamente un caso che nella lista dei farmaci più venduti troviamo quelli che si possono acquistare con prescrizioni fai da te, cioè senza ricetta medica (e magari suggeriti dagli spot televisivi), come paracetamolo, analgesici, fermenti lattici, spray nasali, lassativi, o forse non dipende anche da logiche di marketing più ingombranti?  

In bella vista, pronti all’uso, così i farmaci non fanno più paura ed è più facile che ci dimentichiamo delle loro controindicazioni. Ecco il parere di una farmacista dell’hinterland milanese: “Basta prendere due compresse di antidolorifico alla volta, anziché una sola, per raggiungere la concentrazione di un farmaco che richiede la prescrizione medica. Non è una stravaganza, in tanti mi chiedono se possono farlo e io rispondo di no. E se ne assumono 3 o 4 a distanza ravvicinata gli effetti collaterali sono più alti di quelli che può provocare il mal di testa che si vuole combattere”.

Ma la farmacia è anche un bazar di cosmetici, pinzette, babbucce, plantari: un bengodi per il sesso femminile disposto a pagare anche 80 o 120 euro a botta. Per fidelizzare le clienti nella Capitale va forte la formula farmacia più estetista. Se ti fermi davanti al banco del make up, arriva subito qualcuno che ti avvisa del servizio sopra le scale. E la farmacia col distributore di bibite gassate, tipo Coca Cola? Esiste. A Milano, nella Stazione Centrale. E poi le vetrine, sempre più simili a quelle delle agenzie di viaggi: sagome in cartone di donne in bikini, teli fluo da mare, conchiglie e borse da marinaio. Certo il pannolone non fa tendenza…

All’estero l’antidolorifico lo trovi anche al duty free dell’aeroporto o nel bar del benzinaio. Ovviamente non c’è il farmacista che ti assiste. Prendi, paghi e consumi a tuo piacere. 

(Nella foto in alto, un distributore automatico nel duty free dell’aeroporto di Abu Dhabi. Qui sotto, una farmacia a Bracciano, in provincia di Roma)

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