Per risparmiare carburante è meglio prevedere di quale colore sarà la luce del semaforo, evitando così di frenare inutilmente per poi ripartire. Audi sta sviluppando una tecnologia che permette di far interagire l’automobile con i semafori. L’idea alla base dell’Audi Traffic Light System è piuttosto semplice. Si tratta di utilizzare la connessione a internet di cui la macchina è dotata per connetterla alla rete dei semafori di una città.

Così, il conducente può essere avvisato se il prossimo semaforo che incontrerà sarà rosso o verde, in base alla velocità e alla distanza. La parte difficile di questo progetto arriva al momento di pensare alla sua applicazione. La casa di Ingolstadt sta guardando a un universo di smart city, per testare in futuro una tecnologia di questo tipo. Più probabile quindi che potrebbero essere gli Stati Uniti a vedere applicato su larga scala l’Audi Traffic Light System, così come già avvenuto per la comunicazione tra auto, con la prova su strada del Vehicle to vehicle.

Per sottolineare le potenzialità di questo sistema, Audi ha fatto i conti. Si parla di un grande risparmio in termini di emissioni di CO2 e carburante, con un taglio delle prime del 15% e di 900 milioni di litri in meno di combustibili fossili utilizzati. Il tutto riferito alla Germania, su base annuale. Secondo quanto ha dichiarato l’azienda, il sistema è già stato testato ed è pronto per la produzione e potrebbe essere installato su ogni modello connesso alla rete, e avrebbe bisogno solo delle autorizzazioni dei vari governi. Il Traffic Light System è stato montato su una A6 esposta al CES, il Salone dell’elettronica di Las Vegas. E proprio nella città del Nevada sono stati fatti dei test, con un campione di 50 incroci.

In Europa, invece, l’avanguardia è a Berlino. Nella capitale tedesca ci sono 25 auto che circolano regolarmente con questa tecnologia a bordo, e comunicano con oltre 1.000 semafori. A sorpresa, anche l’Italia è parte del progetto. A Verona (città dove c’è la sede della filiale del gruppo Volkswagen), sono stati connessi 60 semafori. Una buona notizia per il nostro Paese. E se ci vorrà ancora molto tempo per abbandonare la classica “onda verde” o il più frequente traffico congestionato, la sperimentazione sulle strade italiane fa guardare con attenzione alla mobilità del futuro, e al concetto di smart city.

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