La dieta ipocalorica allunga la vita? Dipende. Leggendo le conclusioni di alcuni studi la riposta sembra essere no, leggendo i risultati di altre ricerche sembra essere sì. Questo è il caso di un lungo studio pubblicato sulla rivista Nature Communications. Si farebbe più concreta la possibilità che moderarsi a tavola con una dieta ipocalorica allunghi la vita e allontani nel tempo lo spettro di malattie legate l’Alzheimer oppure il cancro. Infatti per la prima volta uno studio su scimmie mostra che la cosiddetta “restrizione calorica” allunga loro la vita di tre volte e le protegge da malattie.

Si tratta dei risultati di un lungo studio iniziato presso la University of Wisconsin-Madison nel 1989. Rispetto alle scimmie che ‘seguono’ una dieta ipocalorica, quelle che possono mangiare a volontà hanno un rischio di morte triplicato e un rischio di malattie legate all’invecchiamento quasi triplicato. Che la restrizione calorica – un regime alimentare ipocalorico – allunghi la vita è stato ampiamente dimostrato in molti animali come insetti, lieviti e topi. Ma chiaramente altra cosa è dimostrarlo su animali di gran lunga più simili a noi come le scimmie. Nel 2012 un analogo studio su scimmie aveva però smorzato gli entusiasmi per la dieta ipocalorica perché non era risultata una strategia vincente per questi animali.

Però gli scienziati di Madison non si sono arresi ed hanno usato criteri diversi per ideare la dieta ipocalorica da usare nei propri test. Gli esperti sono partiti dall’alimentazione naturale per le scimmie (Rhesus) – quindi hanno osservato quanto mangiano normalmente queste scimmie – e poi hanno riformulato la dieta degli animali riducendo l’introito calorico del 30%. Così facendo gli effetti ‘allunga-vita’ della dieta sono risultati evidenti, perché le scimmie non a dieta hanno mostrato di avere un rischio triplo di morire nel periodo di tempo di osservazione rispetto alle scimmie a dieta.

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