Alla fine, ha fatto marcia indietro. Dopo una settimana in cui ha ripetutamente detto e scritto – in tv, sul suo sito, sui social network – che la sosta sulle strisce blu oltre l’orario pagato non poteva essere multata, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi ha dovuto smentirsi da solo. Durante l’incontro di ieri con il ministro dell’Interno Angelino Alfano e il presidente dell’associazione dei Comuni italiani, Piero Fassino, s’è accorto che la regolamentazione della sosta è materia di competenza comunale. Come salvare la faccia? Con un triplo salto mortale.

Oggi su Twitter, nel giro di dieci minuti, il ministro ha pubblicato tre tweet: nel primo ribadiva per l’ennesima volta il suo cavallo di battaglia sull’argomento, cioè che il Codice della strada non prevede la multa per chi sosta nelle strisce blu oltre il termine per cui ha pagato. Nel secondo, però, scriveva che la multa può essere fatta, se il Comune lo prevede. E nel terzo, un principio di massima, di quelli che lusingano sempre il pubblico: “le multe non possono essere una forma di tassazione del cittadino!!”, con due punti esclamativi. Mica male per uno che solo martedì sera, a Ballarò, aveva detto a chiare lettere: “Le multe sulle righe blu non vanno pagate. Perché anche lo Stato deve rispettare le regole, non solo i cittadini”. Tutto e il contrario di tutto.

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Strisce blu, decideranno i Comuni eventuali compensazioni e multe di chi sfora

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