Con l’eventuale pagamento di tutti i debiti accumulati in questi ultimi anni dalla Pubblica amministrazione, che secondo il premier Matteo Renzi ammontano a 68 miliardi di euro, l’Erario vedrebbe aumentare di circa 5 miliardi il gettito dell’Iva. È la stima fatta dalla Cgia di Mestre. L’associazione degli artigiani, però, calcola che i debiti della Pa ammontano a quasi 100 miliardi, quindi il gettito Iva potrebbe essere di 8,5 miliardi.

“In un momento in cui l’esecutivo è alla ricerca delle coperture necessarie per sostenere le misure per il rilancio del Paese – dichiara il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – lo sblocco totale dei debiti della Pa darebbe una preziosa boccata di ossigeno sia alle migliaia di aziende che da anni aspettano di recuperare i propri crediti sia alle casse dello Stato che beneficerebbero del gettito Iva legato a questi pagamenti”. Una prima stima prudenziale consentirebbe allo Stato di incassare 5 miliardi. Per pagare i debiti accumulati in questi ultimi anni, ricorda la Cgia, i precedenti esecutivi hanno messo a disposizione dello Stato e delle Amministrazioni locali 27 miliardi per il 2013 e altri 19,8 miliardi per il 2014. Per quanto concerne le risorse assegnate per il 2013, non sono stati ancora pagati 4,4 miliardi. Pertanto, nell’anno in corso in totale 24,2 miliardi (4,4+19,8). Di conseguenza, per pagare i 68 miliardi promessi nei dal premier Renzi, è necessario stanziare altri 43,8 miliardi. Pertanto, la stima del maggior gettito Iva potenziale è stata calcolata sui 43,8 miliardi. Al fine di quantificarne l’importo, la Cgia ha considerato due aliquote Iva, applicando le stesse metodologie utilizzate dai tecnici dell’Amministrazione finanziaria, così come riportato nelle relazioni tecniche allegate ai provvedimenti fiscali dell’anno scorso che hanno sbloccato i pagamenti alle imprese. Applicando l’aliquota media dell’11,3%, la stima del gettito Iva dovrebbe attestarsi sui 4,5 miliardi. Applicando invece l’aliquota media del 14,74%, il gettito Iva dovrebbe garantire alle casse dell’erario 5,6 miliardi.

Per la Cgia, però, il gettito potrebbe essere di circa 8,5 miliardi, visto che stima lo stock dei debiti che la Pa deve ancora saldare ai propri fornitori in quasi 100 miliardi. A darne conto è Bortolussi, che ha valutato questo importo dopo aver letto i risultati emersi dall’indagine campionaria presentata nel mese di marzo del 2013 dalla Banca d’Italia in un’audizione parlamentare. Secondo i ricercatori di via Nazionale, il debito della Pubblica amministrazione era pari a 91 miliardi. Dopo il pagamento di quasi 23 miliardi di euro avvenuto nel 2013, i 68 miliardi a cui fa riferimento il premier Renzi vengono presi come riferimento da tutti gli osservatori ogni qual volta si dimensiona l’ammontare complessivo dei crediti che le aziende vantano nei confronti del settore pubblico.

“Va detto che lo studio della Banca d’Italia si riferisce al 31-12-2011, ovvero più di due anni fa – spiega Bortolussi – per di più non sono comprese le aziende con meno di 20 addetti che, ricordo, costituiscono il 98% del totale delle imprese italiane. In questa ricerca, inoltre, non sono state coinvolte le imprese che operano nei settori della sanità e dei servizi sociali che, storicamente, sono quelli dove si annidano i ritardi di pagamento più eclatanti. Alla luce di questi elementi, e tenendo conto che l’anno scorso ne sono stati pagati quasi 23, riteniamo che l’ammontare dei debiti scaduti stimato dalla Banca d’Italia sia sottodimensionato di circa 30 miliardi. Pertanto, a nostro avviso lo stock ammonta attualmente a circa 100 miliardi”. Nell’ipotesi in cui il governo Renzi pagasse tutto questo importo, per l’anno in corso sarebbe necessario uno stanziamento di 75,8 miliardi. Pertanto, con l’applicazione delle due aliquote Iva utilizzate nel primo caso preso in esame (11,3% e 14,74%), secondo la Cgia, il gettito Iva potrebbe oscillare tra un valore minimo di 7,7 e un valore massimo di 9,7 miliardi.

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