Convegno nella sede di Unioncamere a Roma in memoria del giuslavorista Marco Biagi, ucciso il 19 marzo del 2002 dalle nuove Brigate rosse. Non si può non parlare del Jobs act, il decreto del governo che vuole modificare le regole del mercato del lavoro, dopo la legge varata dall’Esecutivo Monti. “Non aumenterà la precarietà, bisogna intervenire sia sulle regole sia sugli ammortizzatori sociali, ci sono un decreto e una legge delega sul tema” afferma il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. “Io lavoro da quando avevo sei anni e aiutavo mio padre nei campi, so che significa la precarietà” aggiunge il ministro. “La Fornero ha causato molti danni, Renzi è sulla strada giusta” afferma Maurizio Sacconi, senatore del Nuovo centro destra che imputa all’ex ministro tecnico un aumento della disoccupazione e un crollo dei contratti a termine. Meno entusiasti dei provvedimenti del governo Renzi sono gli esponenti della minoranza del Pd. “C’è il rischio di una maggiore precarietà se non ci sono le opportune modifiche” afferma il deputato Cesare Damiano. “La liberalizzazione dei contratti a termine senza causale per tre anni sono il frutto della chiusura della Cgil verso il contratto con garanzie a scaglioni – sostiene invece il giuslavorista Pietro Ichino e parlamentare di Scelta Civica -. Oggi solo un sesto dei contratti è a tempo indeterminato, adesso pare che ci sia un’apertura dei sindacati per un tavolo di lavoro, era ora”  di Irene Buscemi

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