Le Assicurazioni Generali tornano ai livelli di utile pre-crisi. La compagnia chiude il 2013 con un utile netto di 1,915 miliardi di euro, in forte crescita rispetto ai 94 milioni del 2012.Il risultato è analogo a quello del 2005, quando la compagnia aveva chiuse l’esercizio con profitti per 1,918 miliardi. L’utile del 2013 è il massimo dal 2007, quando aveva raggiunto quota 2,92 miliardi. Il dividendo proposto per l’esercizio è più che raddoppiato a 0,45 euro, rispetto agli 0,20 euro del 2012. E per il 2014 il Leone prevede “un ulteriore miglioramento dell’utile operativo e dell’utile netto, in linea con il piano strategico“.

Il nuovo management, spiega il numero uno Mario Greco, sta lavorando per “portare Generali in fretta a riacquistare quella posizione di leadership, di primato nel mondo delle assicurazioni che ha avuto per anni e che aveva perso. Con questi risultati credo che cominciamo a ristabilire una reputazione, una fiducia e un valore che comincia ad avvicinarsi a quello che ci meritiamo. Spero che gli azionisti siano contenti”. Per le Generali, ha aggiunto Greco, il 2013 “è stato un anno di profonda trasformazione” e un anno “fondamentale di transizione”. Il dividendo in crescita, ha proseguito, “è un segnale di fiducia per azionisti e investitori” e indica che “vediamo solidi miglioramenti del business, che continueranno. Ciò ci permette di iniziare a redistribuire meglio ai nostri azionisti la redditività. Continueremo a ridurre il debito anche quest’anno, grazie alla generazione di cassa. In questo primo anno dimostriamo già una forte capacità di raggiungere i risultati al 2015”.

La compagnia nell’ultimo trimestre 2013 ha svalutato le quote nella scatola che controlla Telecom, Telco (-189 milioni di euro; il valore iscritto a bilancio è ora 0,72 euro per azione Telecom) e della svizzera Bsi (-217 milioni). “Non sono previste ulteriori svalutazioni” su Telco, ha precisato il direttore finanziario Alberto Minali. Greco ha spiegato che Generali uscirà probabilmente da Telco a giugno 2014 o nel febbraio 2015, aggiungendo che comunque voterà la lista Telco per il rinnovo del cda. “L’idea – ha spiegato Minali – è quella di sciogliere Telco e ottenere le sottostanti azioni Telecom Italia”.

Quanto alle cessioni, per la vendita della Banca della Svizzera Italiana “non si possono dare tempi precisi, perché tutte le vendite sono dei processi complessi, quindi non sarebbe serio. Ora ci sono condizioni migliori di quelle dell’anno scorso (grazie all’accordo fiscale tra Svizzera e Usa dello scorso agosto che ha posto fine al contenzioso tra le banche svizzere e Washington, ndr). Non c’è incertezza sul valore della società, quindi contrattualmente gli accordi sono molto più semplici e siamo fiduciosi che arriveremo ad una conclusione”. Intanto l’esposizione delle Assicurazioni Generali ai titoli di Stato italiani è calata da 58,5 miliardi di euro a fine 2012 a 54,8 miliardi a fine 2013 e “ulteriori riduzioni continueranno nel 2014 a scopo di diversificazione”.

Greco è poi brevemente tornato sulle azioni legali avviate nei confronti degli ex amministratori Giovanni Perissinotto e Raffaele Agrusti, giudicate inutili dall’azionista Leonardo Del Vecchio: “Non credo – ha detto- che Leonardo Del Vecchio sia stato critico. Io non ho letto così le sue parole. In ogni caso, Del Vecchio è un azionista e può dire quello che vuole, ne prendo atto”. Il manager, infine smentisce un suo spostamento alle Poste: “Ho intenzione – ha detto  – di fare tutto il lavoro che si deve fare qui, di farlo bene e per tutto il tempo per cui gli azionisti mi riterranno la persona giusta per portare avanti questa azienda”. 

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