Noi scrittori ci dichiariamo solidali con i numerosissimi siriani che sono scesi in piazza nel 2011 domandando libertà, dignità e pari opportunità e per questo massacrati dal regime. Tenendo a mente la natura e la storia della rivoluzione siriana, siamo consapevoli del fondamentalismo religioso che oggi è presente nel paese e che è rifiutato dagli stessi siriani liberi, in quanto a loro estraneo e nemico tanto quanto il regime. Ma sappiamo anche che le passate complicità e connivenze del regime siriano con il qaedismo iracheno hanno creato quelle “divergenze parallele”, quel torbido intreccio di opposti estremismi indispensabili a salvare il regime, alimentando e foraggiando una “rivoluzione controrivoluzionaria”.

Il silenzio assordante dell’Occidente nei primi dodici mesi della rivoluzione siriana, quando le milizie fondamentaliste non avevano ancora fatto irruzione, “salvifiche” per il regime, dall’estero, ha dimostrato che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Dichiariamo la nostra solidarietà e amicizia ai siriani liberi, sostenendo, con questo atto, i loro ideali. Ci appelliamo al mondo della cultura, della politica e della società tutta affinché non volti lo sguardo verso ciò che accade ma sostenga la società civile libera e democratica della Siria; inoltre, chiediamo che Bashar al Assad, insieme a molti altri esponenti del regime, venga processato per crimini di guerra e contro l’umanità.

Firmatari

Dario Fo

Shady Hamadi

Loredana Lipperini

Daniela Padoan

Diego de Silva

Giuseppe Catozzella

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