Cinema

Oscar, maledizione Titanic per Leonardo DiCaprio: 4 nomination e zero statuette

Alla sua quarta nomination non trasformata, è plausibile immaginare che l’Academy ce l’abbia con lui o che semplicemente continui a preferirgli ruoli-da-Oscar interpretati da altri, che puntualmente ogni anno gli sbarrano la strada. Dentro il web scoppia la “rivolta” dei fan dell’ex enfant prodige, oggi 39enne, e che vide la sua prima candidatura a soli 20 anni da non protagonista di Buon compleanno Mr Grape

di Anna Maria Pasetti

Provaci ancora Leo. La maledizione del Titanic colpisce ancora, e anzi peggio di sempre: il consiglio è di affidarsi a qualche esperto di scongiuri partenopeo, Paolo Sorrentino docet. Dentro il web scoppia la “rivolta” dei fan dell’ex enfant prodige, oggi 39enne, e che vide la sua prima candidatura a soli 20 anni da non protagonista di Buon compleanno Mr Grape. Oltre all’ennesima delusione della scorsa notte per la performance strepitosa in The Wolf of Wall Street (di cui è anche produttore), la carriera di Leonardo DiCaprio registra altre due di nomination andate a vuoto: nel 2005 da protagonista di The Aviator e nel 2007 di Blood Diamond.

Alla sua quarta nomination non trasformata in Oscar, è plausibile immaginare che l’Academy ce l’abbia con lui o che semplicemente continui a preferirgli ruoli-da-Oscar interpretati da altri, che puntualmente ogni anno gli sbarrano la leggendaria Road to the Oscar. 

È andata così anche quest’anno: Leo ha messo a punto una performance mozzafiato come “lupo” di Wall Street, ma il sorprendente Matthew McConaughey aveva tutte le carte in regola per compiacere gli oltre 6mila giurati dell’Academy. C’era il dimagrimento di 23 chili, c’era una malattia letale/piaga sociale e discriminante negli ’80 come l’Aids, c’era un attore di 45 anni in piena “mutazione di pelle” che di occasioni come queste non ne avrà forse altre. Mentre per Leo è facile pensare continuerà a macinare interpretazioni da urlo, far levitare film di Maestri – è ormai il novello feticcio di Martin Scorsese, nella sua fase post-DeNiro – ed animare “il cinema d’arte” come l’eccitazione da gossip.

Perché non dimentichiamo che Leo vanta fan club planetari di autentici fedelissimi. Provai ancora Leo, tanto prima o poi uno (o più di uno) di statuette dello Zio Oscar ne porti a casa, e il Titanic potrà tornare a riposare in pace sul fondo dell’Atlantico. Per adesso DiCaprio si “gode” la compagnia di colleghi super-pop e di gran talento rimasti finora a bocca asciutta, come Johnny Depp (tre candidature e nessun Oscar) e Tom Cruise (2 nom a zero) ma che almeno hanno ancora chance di salire sul palco dei vincenti, a differenza di clamorose mancanze come quelle accusate dal recentemente scomparso Peter O’Toole (8 nomination e zero Statuette) e dal magnifico Richard Burton (7 candidature per zero Oscar).

Già, perché la storia del cinema esonda di clamorosi Oscar-mancati, come e forse assai peggio di DiCaprio. Lo stesso Scorsese con 12 nomination in totale in carriera e ben 8 da regista (è il record assoluto per un cineasta vivente…) ne ha vinto uno solo (The Departed, 2006) ma pensiamo soprattutto a giganti come Stanley Kubrick (9 nomination e un solo Oscar “tecnico” agli effetti speciali di 2001 Odissea nello spazio), Alfred Hitchcock (5 nom e solo una Statuetta… alla carriera), Robert Altman (7 candidature e zero Oscar), David Lynch (3 e zero) fino ad arrivare – uno per tutti – a Jean-Luc Godard che si dovette accontentare dell’Oscar onorario nel 2011.

L’elenco annoierebbe, ma è lungo e per quanto riguarda i registi arriva a David O’Russell, unico cineasta candidato due anni consecutivi per altrettanti suoi film, e finito a bocca asciutta, almeno in termini di riconoscimenti “personali”: Il lato positivo ricevette 8 nomination per un Oscar trasformato a Jennifer Lawrence, e ancor peggio American Hustle “pesante” di 10 candidature per zero premi.

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