Ergastolo. Il giudice per l’udienza preliminare Daniela Cardamone ha condannato Samuele Caruso, 24 anni, assassino della 17enne Carmela Petrucci, uccisa il 19 ottobre 2012 a coltellate nell’androne di casa sua, in via Uditore a Palermo. Samuele è stato condannato anche per aver tentato di uccidere la sorella di Carmela, Lucia, sua ex fidanzata rimasta ferita nell’aggressione.

I genitori, Lucia e il fratello sono scoppiati in lacrime subito dopo la pronuncia della sentenza. In lacrime anche la nonna che ha atteso il verdetto fuori dall’aula. Il giudice ha riconosciuto una provvisionale da 500mila euro ciascuno ai genitori e ai fratelli di Carmela. Mentre 20mila euro vanno rispettivamente all’associazione Le Onde e al Comune di Palermo.

Il gup ha accolto la tesi dell’accusa, secondo la quale non solo l’omicidio era premeditato, ma c’è anche l’aggravante dei futili e abietti motivi. Premeditato, secondo il pm, anche il tentativo di omicidio di Lucia. La difesa, sostenuta da Anna Pellegrino e Antonio Scimone, aveva puntato invece sull’assenza di premeditazione e sulla momentanea infermità mentale. Secondo la difesa Caruso si sarebbe vendicato di Lucia per averlo lasciato, assassinandola nell’androne del palazzo in cui la ragazza abitava con la famiglia, in via Uditore. Carmela e Lucia, che frequentavano il liceo classico Umberto I di Palermo, rientravano da scuola. La nonna, che era andata a prenderle in auto, le ha lasciate davanti alla casa. Samuele è apparso all’improvviso. Lucia, spaventata dall’ex che aveva preso a perseguitarla con telefonate e sms, ha citofonato al fratello gridandogli di aprire in fretta il portone. Ma l’assassino ha colpito prima Carmela e poi Lucia.

Giustizia è fatta per la povera Carmela Petrucci”, ha commentato il pm Caterina Malagoli dopo la sentenza di condanna a vita Caruso. “Non mi rammarico per il suo ergastolo – ha detto il pm prima di lasciare l’aula – Ha ucciso una ragazza senza motivo. E’ un successo, non era scontata la condanna all’ergastolo ma l’efferatezza era terrificante. Ha dato alla vittima una coltellata che le ha quasi tagliato la testa”.

Amaro il commento dell’avvocato della famiglia Petrucci Marina Cassarà: “Purtroppo non possiamo dire che si tratti di un successo perché comunque è morta una ragazza che non tornerà più. E’ una sentenza che prende atto dell’efferatezza del delitto. Il giudice non ha concesso le generiche e ha mantenuto ferme le contestazioni – ha detto la legale – Questo ha determinato la possibilità di comminare l’ergastolo. La mamma si è seduta e ha pianto: è l’unica cosa che si poteva aspettare. Prendono atto che è una sentenza giusta“.

 

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