“Aprire un centro benessere in un posto del genere è una bestemmia“. Antonio Pariante, del Comitato Civico Santa Maria di Portosalvo di Napoli, commenta così la delibera del Comune partenopeo che nell’ambito del progetto Unesco di riqualificazione del centro storico di Napoli destina parte del monumentale Ospedale della Pace – tutelato dall’Unesco – a un centro benessere. Oggi in un’ala dell’edificio sono ospitati i locali della Municipalità, mentre in alcune stanze chiuse a chiave giacciono abbandonati faldoni del Tribunale. “Nella sala del Lazzaretto – spiega Pariante – si accoglievano i lebbrosi e gli appestati, ora dovremmo immaginare che tra gli affreschi antichi e di valore di questo luogo si debba assistere a massaggi, trattamenti estetici, cose che con un posto del genere c’entrano poco o nulla”. Nella delibera comunale, che prevede l’istituzione nel complesso anche di un museo, di un centro anziani e di uno studentato, è scritto pure che sui tetti dell’edificio è previsto uno spazio dedicato ad asciugare il bucato. “Ma la Sovrintendenza – si chiede Pariante – cosa dice? Cosa fa?”. “La nostra proposta – gli fa eco Giuno D’Ecclesiis, dell’Associazione Insieme per innovare, fondata con Amato Lamberti, – è di destinare questi spazi ad Emergency (i cui locali in periferia sono stati di recente vandalizzati, ndr). In questo modo si offrirebbero possibilità occupazionali ai giovani medici e questo potrebbe tornare a essere il luogo di accoglienza del disagio sociale”  di Andrea Postiglione

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