Spread sempre più in discesa. Dopo il calo di lunedì, nel giorno in cui Matteo Renzi ha ricevuto dal Colle l’incarico di formare un governo, il differenziale tra titoli italiani e tedeschi è tornato sotto la soglia dei 190 punti base (189,8), per la prima volta dal 30 giugno 2011, per poi chiudere a quota 189. Il rendimento del decennale italiano è sceso così al 3,56%, ai minimi da inizio 2006.

Chiude attorno alla parità (+0,09%), intanto, Piazza Affari, dopo una mattinata in rosso. Sui mercati di tutta Europa ha pesato il crollo dell’indice Zew, che misura la fiducia degli investitori tedeschi sulla base delle aspettative relative ai prossimi sei mesi, sceso a sorpresa a 55,7 punti dai 61,7 di gennaio. Il dato è di gran lunga peggiore delle stime degli analisti, che puntavano su un leggerissimo calo a 61,5. La ripresa negli altri Paesi dell’Eurozona resta fragile ed è motivo di preoccupazione perché potrebbe mettere a rischio la crescita in Germania, spiegano gli analisti, sottolineando che la zona euro è il principale mercato di sbocco per l’export made in Germany.

Sull’andamento della Borsa hanno pesato anche i dati sull’export italiano. Le esportazioni nel 2013 restano infatti pressoché ferme rispetto all’anno precedente, segnando una contrazione dello 0,1%, mentre l’import registra una forte discesa, in calo del 5,5 per cento. Lo rileva l’Istat spiegando che per le vendite si tratta del peggior risultato dal 2009. Inversione di tendenza, quindi, rispetto a dicembre, quando le esportazioni sono aumentate del 5,1% dal mese precedente.

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