I definitely think leaving kids massive amounts of money is not a favor to them.”
Bill Gates, che ai suo figli lascerà “solo” 10 milioni di dollari.  Il suo patrimonio è stimato attorno ai 72 miliardi di dollari. Verrà devoluto interamente in opere filantropiche. 

Surplus wealth is a sacred trust which its possessor is bound to administer in his lifetime for the good of the community.”
Andrew Carnegie, classe 1835, magnate dell’acciaio che donò l’equivalente di circa 5 miliardi di dollari a università, biblioteche e laboratori di scienza durante la sua vita 

I giovani non trovano lavoro perché stanno bene a casa
John Philip Jacob Elkann, erede Fiat 

“Dov’è il tuo tesoro, li è il tuo cuore”
Matteo, 6:21

Qualche giorno fa John Philip Jacob Elkann, presidente della Fiat e l’erede prescelto di suo nonno Gianni Agnelli alla guida del colosso torinese, ha detto che i giovani non trovano lavoro perché stanno bene a casa propria. Non voglio entrare nei meriti della complicata situazione italiana e ricordare tutti i “regali” che la Fiat ha avuto dal contribuente pubblico italiano negli scorsi decenni.

Voglio però fare un passo indietro. Nel meeting annuale del World Economic Forum, svoltosi a Davos, Svizzera il 21 Gennaio 2014, Papa Francesco si è rivolto a circa 2500 amministratori delegati e ricconi di vari colossi dell’industria mondiale. Non so se ci fossero anche rappresentanti della Fiat. Ecco le parole del Papa: “La crescita dell’uguaglianza sociale richiede qualcosa di più della crescita economica, anche se la presuppone. Richiede prima di tutto una visione trascendente della persona. Richiede che ci siano decisioni, meccanismi e processi diretti a una migliore distribuzione della ricchezza, la creazione di posti di lavoro e una promozione integrale dei poveri che vada al di là di una mentalità di assistenza. Vi chiedo di far si che l’umanità sia servita dalla ricchezza e non dominata dalla ricchezza.

Le 85 persone più ricche del mondo possiedono la metà del patrimonio mondiale, tanto quanto i 3,5 miliardi di più poveri del mondo. E’ un numero da capogiro. Neanche cento persone contro la metà della popolazione terrestre. E in Italia, quella dove secondo John Elkann i giovani restano a casa perché stanno bene con mamma’? In Italia secondo Bankitalia, il 10% delle famiglie più ricche detiene la metà della ricchezza nazionale. Molto probabilmente anche gli Agnelli e loro eredi fanno parte di questo club privato.

Prescelto dal nonno, John Philip Jacob Elkann è entrato nel consiglio di amministrazione Fiat a 21 anni. Secondo un articolo di Forbes Magazine del 2002, John Elkann all’età di 25 anni aveva un patrimonio personale di 2,3 miliardi di dollari. Dodici anni fa. Non è ben chiaro a quanto ammonti il suo patrimonio adesso, almeno fino al 2013 si parlava di “Tesoro immenso della famiglia Agnelli nascosto in Svizzera”. A Settembre 2013 CNN Money l’ha classificato come il quarto più influente giovane sotto i 40 anni nel mondo degli affari. Prima di lui Marissa Mayer, amministratore delegato di Yahoo al primo posto, Jack Dorsey, fondatore di Twitter al secondo posto e Mark Zuckerberg fondatore di Facebook al terzo posto. Nessuno di questi ultimi tre ha ereditato le proprie fortune.

Forbes Magazine ogni anno compila anche una lista delle persone più ricche del mondo. E’ ora guidata da Bill Gates, seguito da Carlos Slim, il re messicano delle telecomunicazioni e poi da Warren Buffett. Bill Gates lo conosciamo tutti, è il fondatore della Microsoft. Warren Buffett è forse meno noto in Italia, ma un investitore di gran successo. Gates e Buffett hanno deciso che devolveranno tutti i loro averi in opere filantropiche durante le loro vite. Buffett ha anche creato il Giving Pledge dove si invitano tutti gli uber ricchi a regalare almeno la metà del loro patrimonio prima di morire. Adesso. Almeno metà del proprio patrimonio.

E non si tratta di beneficenza di scena, si tratta di una buona fetta di quello che si è accumulato in vita. Warren Buffett donerà tutto il suo patrimonio. Bill Gates lascerà solo dieci milioni di dollari a ciascuno dei suoi figli – che per lui sono bazzeccole — e non piazzerà nessuno dei suoi discendenti al consiglio di amministrazione Microsoft a 21 anni.

Del Giving Pledge fanno parte l’ex sindaco di New York, Mike Bloomberg, Sir Richard Branson, della Virgin, Ted Turner della CNN, Mark Zuckerberg di Facebook, Tom Steyer, il finanziere pentito che ora fa l’ambientalista a tempo pieno, George Lucas di Star Wars, Elon Musk della Tesla, e pure David Rockefeller, discendente di una famiglia di petrolieri. Fra i 122 firmatari a the Giving Pledge, non riconosco nessun italiano, né della lista dei ricchi di Forbes Magazine, ne di altre famiglie importanti d’Italia, né di John Elkann. La tradizione di regalare i tuoi soldi – no strings attached – è radicata nelle società anglosassoni e John Elkann che ha vissuto un po’ dappertutto dovrebbe saperlo.

Perché non si iscrive anche lui al Giving Pledge e non regala non dico tutto, ma almeno metà del suo patrimonio durante il tempo di sua vita mortale e per il bene dell’Italia? Si potrebbero sponsorizzare nuovi centri di ricerca medica ex novo, sistemare il patrimonio culturale italiano, bonificare i terreni malati, insomma portare lavoro e speranza a giovani e meno giovani. Se lo può fare Mark Zuckerberg, lo può fare anche John Elkann. Dopotutto, figurativamente parlando, anche lui è rimasto a casa sua, è solo che la sua casa era la Fiat. Nel 2002 John Elkann fu designato un “Global Leader of Tomorrow” dal World Economic Forum di Davos, forum al quale quest’anno il Papa ha rivolto il suo invito ad usare le loro ricchezze per il prossimo. Spero che il messaggio gli sia arrivato.

Qui la lista dei più ricchi d’Italia, secondo Forbes Magazine

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